A sei anni dall’ultimo rinnovo, a fine ottobre – quindi la prossima settimana – scadrà il contratto che lega Ryanair all’Aeroporto di Bologna, ma per ora la compagnia low cost e lo scalo non hanno trovato la quadra per il rinnovo. Le trattative sono in corso ormai da mesi senza vedere ancora un esisto positivo: "Sono ancora correnti i confronti negoziali tra le parti per il suo rinnovo", informa la società di gestione del Marconi. "La partnership, avviata nel 2008 e quindi rafforzata nel 2013 e nel 2016, è in via di discussione per opportuno aggiornamento e ridefinizione dei reciproci impegni, fin qui le parti riconfermando significativo interesse alla ricerca di adeguata e sostenibile intesa", assicura Adb. Insomma, si lavora per arrivare a un accordo che sembra però meno facile del previsto. Del resto, la collaborazione tra Ryanair e l’Aeroporto Marconi è stata uno dei perni attorno ai quali è stato costruito il rilancio turistico della città, grazie al moltiplicarsi delle rotte che hanno fatto della low cost irlandese la compagnia con più passeggeri tra quelle presenti a Bologna.
Lo stallo nella trattativa inizia qualche mese fa, con l’annuncio del taglio delle rotte invernali, passate dalle 62 programmate a 45. Di fatto, diciassette destinazioni nazionali e internazionali che da fine ottobre non possono più essere raggiunte: da Malaga a Marsiglia, da Katowice a a Comiso; e poi Palma, Praga,Tolosa e altre. Resistono, ma con una frequenza decisamente minore, i voli per Alghero, Barcellona, Berlino, Madrid, Londra e Palermo. Le stime fatte ad agosto parlavano di fatto di 660mila posti in meno che saranno venduti. La sensazione a caldo era che la compania low cost fosse interessata a ridurre la presenza su Bologna per guardare ad altri scali, come Forlì, Rimini, Parma e Venezia, ma per il momento non ci sono certezze. "È un andamento storico – aveva commentato il presidente del Marconi, Enrico Postacchini – cancellare alcune destinazioni per l’inverno e ripristinarle per la stagione estiva che va da fine marzo a fine ottobre. Per ora non abbiamo avuto comunicazioni diverse da parte di Ryanair". La compagnia irlandese del resto da tempo sta rivedendo le sue politiche economiche, non solo in Italia ma in tutta Europa, dopo due anni di pandemia che hanno messo in ginocchio il settore e che solo dall’estate scorsa ha visto la vera ripresa: ripresa che ora però deve fare i conti con i costi dell’energia. Di certo il Marconi lavorerà a un’intesa per non dover ridurre i collegamenti la prossima estate.