È nato un nuovo progetto di sostenibilità sociale e ambientale realizzato dall’aeroporto Marconi in collaborazione con il Gruppo Hera in favore di Cucine Popolari. Obiettivo: lo sviluppo di iniziative di economia circolare quali il recupero delle eccedenze alimentari di bar, ristoranti e distributori automatici dell’aeroporto.
"Le persone che non riescono ad accedere a un pasto completo sono in forte aumento. Noi, al giorno, serviamo più di 600 pasti. Mettere insieme aeroporto, Comune ed Hera è un grande atto di solidarietà. Un atto importante non solo per le persone ma anche contro gli sprechi", dice Roberto Morgantini, fondatore di Cucine Popolari.
Dal 1° luglio è partita la sperimentazione del progetto, per verificare modi e tempi di recupero degli alimenti e successiva distribuzione.
"In quattro mesi abbiamo raccolto circa 1200 chili di cibo, le nostre previsioni indicano che arriveremo a 4mila chili all’anno. Questo, oltre al benessere sociale, migliorerà anche il benessere ambientale. Infatti, verranno risparmiati 9mila chili di CO2 e 18mila litri di acqua", spiega Giulio Renato, direttore centrale Servizi Ambientali e Flotte Gruppo Hera. E poi Nazareno Ventola, amministratore delegato del Marconi, che spiega: "È un’iniziativa che abbiamo portato avanti con grande piacere per far sì che le eccedenze alimentari dei punti di ristoro dell’aeroporto possano essere utilizzate in maniera solidale".
I prodotti, ritirati ogni mattina dai volontari di Cucine Popolari, sono principalmente brioche, pizze, panini, merendine confezionate, uova e bevande analcoliche donate dai punti vendita di Vecchia Malga, Lagardère, Cremé e dal gruppo Argenta, società che gestisce i distributori automatici dell’aeroporto.
Inoltre, dopo la fase sperimentale, hanno aderito all’iniziativa anche il punto vendita Carrefour Express e la Farmacia Aeroporto per la donazione di prodotti alimentari e parafarmaceutici invenduti, ma ancora perfettamente utilizzabili.
Alberto Biondi