C’era anche un bolognese, uno solo, fra i duemila selezionatissimi invitati di Casa reale nell’abbazia di Westminster per l’incoronazione di re Carlo III. È Federico Marchetti – fondatore di Yoox – ma anche presidente della task force per la Moda di Sustainable Markets Initiative, progetto che punta ad accelerare la transizione verso un futuro sostenibile lanciato nel 2020 dall’allora principe di Galles.
Marchetti conosce Carlo alcuni anni fa, a Londra, all’inaugurazione del centro per l’innovazione di Yoox net-a-porter. "Abbiamo rotto il ghiaccio parlando di un amico comune – racconta Marchetti in un’intervista al nostro giornale –. Poi ha iniziato con i ricordi sull’Italia, sulla Sicilia, su quanto amasse il nostro Paese. Il re conosce le vedute di molti quadri".
Carlo invita Marchetti in Scozia. E gli chiede di pensare a un progetto che metta assieme innovazione e moda per una finalità sostenibile. Che abbia a che fare con l’Inghilterra e con l’Italia. Marchetti si inventa The Modern Artisan, primo programma nel suo genere per incoraggiare i giovani studenti e gli artigiani a
creare un lusso sostenibile utilizzando dati e tecnologia. I proventi della collezione, venduta su Yoox, andarono al Prince’s Trust, la fondazione di Carlo.
Da allora, l’amicizia fra i due si è cementata. E a Marchetti viene chiesto "di mettere in piedi la sua task force per guidare l’industria della moda globale ad accelerare la sua transizione verso un futuro più sostenibile".
Marchetti apprezza "l’impegno autentico" del re per l’ambiente. "Carlo fece il suo primo discorso sull’ambiente nel febbraio 1970. A molti sembrava un eccentrico, parlava di temi a cui nessuno badava. Ora citiamo Greta Thunberg e la protesta giovanile, ma Carlo è il vero pioniere della sostenibilità. È il nostro re sostenibile".
Quando Marchetti è stato a casa del re, in Scozia, Carlo gli ha mostrato gli alberi che aveva piantato, "di cui conosce vita, morte e miracoli". E nel novembre scorso, a Buckingham Palace, davanti a un classico afternoon tea, i due amici hanno parlato a lungo "di piani per una moda green".
Marchetti e re Carlo si scrivono spesso. Lettere scritte a mano, più che mail. "Che cosa apprezzo di più in lui? Il suo humour, sofisticato e non comico, che deriva dalla cultura". Di certo, ammette Marchetti, "non mi sarei mai immaginato di avviare una corrispondenza epistolare fittissima, amichevole, simpatica e piena di humour con un re".
Luca Orsi