Circa 26 miliardi di euro. È il giro d’affari raggiunto nel 2024 dai prodotti con il marchio del distributore (Mdd), cioè tutte quelle merci (per esempio la pasta, l’olio d’oliva o lo scottex) acquistabili nei supermercati con l’insegna del punto vendita, al posto di quella del produttore. Rispetto al 2023, il fatturato dei prodotti Mdd è cresciuto lo scorso anno del 2,3%, mentre l’incremento sul 2019 è del 35,4%. I dati sono stati anticipati a Milano e verranno illustrati nel dettaglio durante la ventunesima edizione di Marca By Bologna Fiere, in programma domani e dopodomani.
L’appuntamento in via Michelino è la manifestazione più importante per le aziende del settore della Distribuzione Moderna Organizzata, cioè le grandi catene di supermercati e centri commerciali i cui manager saranno presenti in forze nei padiglioni della Fiera, dove avranno occasione di incontrare le aziende di produzione (alimentare e non alimentare) e di stringere eventuali accordi commerciali con loro.
La radiografia del business Mdd è stata scattata in una ricerca realizzata da The European House – Ambrosetti (TEHA), che si intitola ‘Il ruolo guida della Distribuzione Moderna e della Marca del Distributore per la transizione sostenibile della filiera agroalimentare’, e che verrà appunto presentata nella due giorni ormai alle porte.
"La distribuzione moderna", ha detto Valerio De Molli, managing partner e amministratore delegato di TEHA, "genera in Italia 208 miliardi di euro di valore aggiunto, molto più del turismo e circa il 10% del pil italiano". È dunque un settore-chiave per l’economia nazionale ed è capace, a detta di Demolli, di prestare attenzione al tema sostenibilità e della responsabilità sociale, che sono stati il filo conduttore di tutta ricerca realizzata da TEHA.
La distribuzione moderna oggi impiega 447.000 persone che salgono a 2,9 milioni se si considerano anche i posti di lavoro indiretti dell’intera filiera del settore. Secondo i dati di TEHA, i contratti a tempo indeterminato rappresentano l’89% dei rapporti di lavoro con un’alta incidenza di donne (65%) e under 30 (20%). Negli ultimi anni l’inflazione alimentare ha raggiunto picchi del 13,5% mettendo in sofferenza i soprattutto i bilanci delle famiglie a basso reddito.
Tuttavia, grazie ai prodotti a marca del distributore, sono stati generati quasi 20 miliardi di euro di risparmi complessivi per le famiglie dal 2020 al 2024, poiché i prezzi sono rimasti mediamente più bassi rispetto a quelli dei prodotti di marca.
"La transizione sostenibile non è più una scelta, ma una responsabilità" ha dichiarato Mauro Lusetti, presidente di AD (Associazione Distribuzione Moderna), intervenuto alla conferenza.
"Il nostro settore", ha aggiunto, "sta dimostrando con i fatti come la crescita economica e sociale possa andare di pari passo con la tutela ambientale".
Nel filone della sostenibilità si inserisce anche la collaborazione dei distributori con il Banco Alimentare, che nel 2024 ha portato al recupero di 14mila tonnellate di cibo, corrispondenti al fabbisogno di 18mila persone in difficoltà.