Bologna, 18 febbraio 2022 - Tensione a Bologna durante la protesta degli studenti, terza mobilitazione per la scuola, organizzata a livello nazionale. Sono volati spintoni tra i manifestanti e la polizia, nel corso della protesta organizzata come in altre città d'Italia contro l'alternanza scuola-lavoro e l'esame di Maturità. La manifestazione, infatti, è arrivata dopo la morte dello studente 16enne Giuseppe Lenoci, ucciso in un incidente stradale durante uno stage vicino ad Ancona. Oggi anche a Fermo gli studenti marchigiani hanno protestato.
Il gruppo di manifestanti di Bologna, circa 400 ragazzi, era partito da piazza Aldrovandi ed è sfilato per le vie del centro creando qualche rallentamento alla circolazione. Arrivati davanti all'ufficio scolastico regionale in via dè Castagnoli alcuni giovani volevano entrare per chiedere un incontro e a quel punto c'è stata la tensione, durata alcuni minuti, senza l'utilizzo di manganelli da parte della polizia in tenuta antisommossa, schierata davanti alla porta del provveditorato.
Contro gli agenti, che hanno respinto i manifestanti, sono state lanciate alcune 'bombe' di vernice colorata. Poi la protesta è tornata verso piazza Verdi, zona universitaria, per avviarsi alla chiusura.
Manifestazione studenti: il motivo della protesta
Gli studenti delle scuole superiori sono tornati oggi in piazza per manifestare contro 'lo sfruttamento in alternanza scuola-lavoro' e la 'repressione' delle forze dell'ordine: ci sono stati cortei e presidi in oltre 40 città di tutta Italia. Si tratta della terza giornata di mobilitazione nazionale in poche settimane, dopo quella del 28 gennaio indetta per la morte di Lorenzo Parelli, lo studente di 18 anni schiacciato da una trave d`acciaio durante uno stage in un'azienda in provincia di Udine, e del 4 febbraio contro le nuove modalità del prossimo esame di Maturità. Gli studenti chiedono le dimissioni del ministro dell`Istruzione Bianchi e del ministro dell`Interno Lamorgese, quest'ultima ritenuta responsabile degli scontri a Torino nel corteo di fine gennaio. Tra i promotori della giornata di protesta, il Fronte della Gioventù Comunista e l'Unione degli Studenti, oltre a vari comitati e collettivi locali.