Bologna, 18 novembre 2022 - Studenti imbavagliati e legati per protesta. Si è concluso così, in piazza Scaravilli, il corteo che questa mattina ha percorso le strade del centro, 'invandendo' (erano poco più di 200 le persone) la 'zona T'. Un gesto con cui denunciare, come spiega una ragazza al megafono, il silenzio a cui li hanno ridotti "le istituzioni".
Gli attivisti dell'Xm occupano una palazzina in via Stalingrado
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Ancora una manifestazione oggi quindi, dopo il corteo di ieri sera, in occasione della mobilitazione nazionale contro il Governo Meloni. Circa duecento gli studenti che questa mattina da piazza Verdi sono partiti in direzione delle Due Torri. La 'carovana' è passata in via Zamboni, Via Rizzoli via Indipendenza e poi via Irnerio, sempre scortata dalla polizia (guarda il video), per poi terminare il cammino in piazza Scaravilli.
Un corteo fra musica e striscioni: "Contro il Governo e la scuola del merito. Siamo e saremo resistenza", come recita lo striscione (a firma Collettivo interscolastico") che ha aperto il corteo partito da piazza Verdi. "No governo Meloni, no scuola dei padroni". A parte le canzoni a tutto volume e i fumogeni, al momento il corteo si è svolto in maniera pacifica, senza particolari difficoltà. Almeno nella mattinata.
Si attendono infatti oltre 40 cortei e presidi in tutta Italia. A Bologna, Link - Studenti Indipendenti e Unione degli Studenti e il collettivo Cambiare rotta Bologna scenderanno in piazza insieme a ragazzi e realtà cittadine con uno sciopero dal respiro nazionale.
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L'appello del sindaco ai manifestanti: "Rispettino la città"
Nel giorno delle manifestazioni in centro, il sindaco Lepore si dichiara "vicino al dirigente di polizia rimasto ferito durante l'intervento di ieri (nel corso dello sgombero in via Oberdano, ndr) augurandogli una pronta guarigione. Come istituzioni stiamo seguendo assieme l'evolversi della situazione in queste giornate, con pieno spirito di collaborazione. Mi auguro che le manifestazioni annunciate anche nelle prossime ore mantengano il rispetto dovuto alla città. La libertà di espressione e il dissenso, infatti, non possono in alcun modo travalicare".
"Quanto a certe ricostruzioni che ho letto nella rassegna stampa, chiedo gentilmente di lasciare da parte ogni tentativo di interpretazione delle mie parole che vada oltre a quanto espresso, vista la delicatezza del tema trattato", aggiunge il primo cittadino.
A Bologna come a Roma, dove la manifestazione è partita dal Circo Massimo. La critica è diretta al Ministero dell`Istruzione e, appunto, del Merito; "Nessun merito a questo Governo" si legge sugli striscioni nei cortei a Genova, Palermo e Verona. Piazze partecipate anche a Varese, Vicenza, Perugia, Mantova, Pisa, Cagliari, Imperia, Forlì. Nel pomeriggio previsti altri presidi e assemblee nelle Marche e in Basilicata
Sciopero studenti Bologna 18 novembre: dove, quando e perché
Studentesse e studenti affermano la necessità di costruire un modello di società diverso basato su una cultura dei saperi antifascisti contro un sistema che sfrutta e uccide, e oggi sono in piazza Verdi alle ore 10 per un corteo in zona universitaria: è questo l'appello con cui Link invita tutti e tutte a prendere parte alla manifestazione in occasione della mobilitazione studentesca nazionale. In tutta Italia, infatti, più di 100 mila tra studenti e associazioni sono previste nelle piazze delle città per esprimere il proprio dissenso contro una politica che dimentica i giovani.
"Siamo la generazione che fin dalla propria nascita vive le crisi: economiche, politiche, ambientali, sanitarie, sociali, e guerre in ogni angolo del mondo sono per noi la quotidianità - afferma Valentina Novia, coordinatrice di Link Bologna - Per noi giovani è diventato un lusso poter decidere di studiare o perseguire i nostri sogni, sia nel tempo libero sia nel lavoro e fatichiamo invece a cercare nuovi modi per affrontare i problemi del nostro tempo: il prezzo della vita che aumenta, il lavoro che è sempre meno e sempre più precario, scuole e università sempre più escludenti, la nostra voce che nella politica conta sempre meno, i media che ci dipingono come fannulloni, untori, mammoni e nella crisi del benessere psicologico che attraversiamo veniamo ancora descritti come deboli".
Il monito di Link è un'eco diffusa in tutta Italia. Come sostiene Rete Studenti e Udu di Roma: "Dall'estate scorsa, ci si è impegnati nella costruzione del Manifesto Da Zero a Cento che conteneva cento proposte studentesche per le Elezioni Politiche dello scorso 25 Settembre. Gli studenti chiedevano ai candidati e alle candidate di sottoscrivere e prendere impegni sul Diritto allo Studio, sulla giustizia ambientale, sul lavoro garantito e retribuito e sicuro, sul diritto al benessere mentale. In 136 lo hanno firmato tra Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Sinistra Verdi e Unione Popolare, ma nessuno dei partiti che ora compongono la maggioranza di Governo".
"Gli strumenti per ascoltare gli studenti ci sono e sono anni che esistono proposte strutturate da parte di Rete Studenti e Udu sull'istruzione. Eppure sono state fatte solo dichiarazioni a mezzo stampa". Quello che si chiederà domani al Governo è affrontare i temi fondamentali per le generazioni più giovani: diritti, ambiente, scuola, lavoro; e non tagli all'istruzione, a cui i collettivi rispondono "non ci stiamo". E aggiungono "Vogliamo lanciare un messaggio al Governo Meloni, al Ministro Valditara e alla Ministra Bernini chiaro: gli studenti sono pronti a difendere il Diritto allo Studio e vogliono costruire una scuola e un Paese diverso. Domani 18 novembre - annunciano - saremo in tutte le città per portare le loro rivendicazioni".