REDAZIONE BOLOGNA

Manifestazione oggi Bologna, corteo anti sgombero del Cua dopo gli scontri con la polizia

Un centinaio di attivisti sono partiti verso le Due Torri per poi tornare verso la zona universitaria. Questa mattina si sono registrati piccoli scontri nei quali è rimasto ferito un poliziotto

Bologna, 17 novembre 2022 - E' terminato intorno alle 21 il corteo anti-sgombero degli attivisti del Cua, organizzato dopo gli scontri con la polizia: i manifestanti sono rientrati in via Zamboni 38, rioccupando la facoltà di Lettere. Nel tardo pomeriggio il corteo è partito in direzione Due Torri, con i poliziotti in tenuta antisommossa che presidiavano l'edificio di via Oberdan, poco dopo le 19 si è diretto in zona universitaria.

AGGIORNAMENTO / Manifestazione oggi a Bologna: in piazza gli studenti

Dopo lo sgombero ad alta tensione (foto) che questa mattina ha anche registrato scontri tra gli occupanti del palazzo di proprietà dell’Università di via Oberdan e le forze dell'ordine con tanto di agente ferito al volto, gli attivisti del Cua sono dunque tornati a manifestare. Già in tarda mattinata era infatti stato convocato un corteo "di resistenza a oltranza alla crisi abitativa" per le 18 da via Oberdan. "Si invita tutta la Bologna solidale ad esserci", avevano detto gli attivisti, e poco prima delle 19 un centinaio di manifestanti ha risposto all'appello radunandosi in piazza San Martino con megafono e striscioni al seguito.  

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Il presidio dei manifestanti in piazza San Martino
Il presidio dei manifestanti in piazza San Martino

"È scoccata la dodicesima ora che siamo quassù, a parte il freddo stiamo bene. Contestiamo questo sgombero, l'Università non si è mai fatta sentire non sta risolvendo niente". Hanno esordito così gli occupanti ancora asserragliati sul tetto dell'edificio di via Oberdan 16, mentre è in corso l'occupazione. Gli studenti si sono collegati telefonicamente con gli attivisti del Cua in corteo nella piazza sotto l'immobile, che hanno trasmesso la testimonianza dall'altoparlante. "Mi raccomando fatevi sentire per tutta la città - hanno proseguito - non facciamo passare inosservata la cosa di stamattina". 

"Noi da qui non ce ne andiamo - avevano postato sui social dopo gli scontri della mattina -. Qua si tratta di chi stasera non avrà un posto dove andare a dormire. Una volta scesi andremo in rettorato a chiedere dove dormiranno queste persone stasera". La trattative della polizia per fare scendere i manifestanti dallo storico palazzo sono proseguite per tutto il pomeriggio ma il palazzo non è ancora stato 'sgomberato'.

Gli scontri

Fuori dallo stabile storico una quarantina di manifestanti, questa mattina, ha cercato con tanto di carica da parte degli attivisti, di rompere il cordone di sicurezza (video) della polizia, dalla vicina via Albiroli. Nei tafferugli è rimasto ferito il dirigente della polizia, Vincenzo Frontera, che è stato colpito al volto da un oggetto: medicato al sopracciglio al Sant'Orsola è stato subito dimesso.

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Manichino di Giorgia Meloni appeso a testa in giù dalla Garisenda 

I collettivi Cua e Laboratorio Cybilla, sua costola,  sono gli stessi che in un post su Facebook hanno rivendicato il manichino con le sembianze della presidente del Consiglio Giorgia Meloni appeso a testa in giù, alla Torre Garisenda, giovedì scorso durante la manifestazione da loro organizzata contro i rincari e, come recitava uno slogan, "per una bella vita", a cui hanno partecipato circa 200 persone. In quell'occasione avevano infatti condiviso le foto del fantoccio sulla loro pagina facebook: “Meloni in tenuta militare appesa a testa in giù - avevano scritto - : non accettiamo le minacce alla nostra autodeterminazione”.