Bologna, 3 febbraio 2023 – E’ partito il corteo bolognese degli anarchici, circa una cinquantina di persone, si è ritrovato alle 17.30 in viale Giovanni Vicini con striscioni e manifesti a sostegno di Alfredo Cospito e della sua battaglia contro il 41 bis, per cui è in sciopero della fame da più di 100 giorni.
Proteste e muri del centro storico imbrattati durante la manifestazione. Diversi graffiti sono comparsi sugli intonaci dei palazzi.
Colpiscono a ritmo pentole e coperchi in metallo. Si tratta della ‘battitura’, un modo di manifestare tipico dei detenuti, che utilizzano quando non hanno altro modo per farsi sentire.
“Sulla pelle di Alfredo sta andando in scena un teatrino pietoso all’interno del Parlamento italiano”, queste le prime parole dei manifestanti.
Il corteo, in partenza da viale Vicini, proseguirà poi verso il carcere minorile di via del Pratello. ”Lo stato tratta con la mafia, gli anarchici non trattano con lo stato. Lo combattono” si legge sugli striscioni sostenuti dagli anarchici, mentre, nel frattempo si sono uniti ai manifestanti alcuni rappresentanti del Cua, in corteo oggi pomeriggio.
“La vita di Alfredo Cospito va tutelata. In questi mesi la solidarietà con la lotta si è espressa di giorno e di notte. Non faremo nessun passo indietro nella lotta contro il 41 bis e il carcere ostativo”. La voce dei manifestanti si muove compatta da viale Vicini verso il carcere minorile di via del Pratello al grido di “Fuori Alfredo dal 41 bis, fuori tutti e tutte dal 41 bis”.
Prima di procedere verso il carcere minorile di via del Pratello, i manifestanti hanno espresso la loro protesta anche imbrattando un muro di via San Rocco. Due le scritte comparse, “No al 41 bis” e “Come l’Egitto e l’Iran anche l’Italia tortura e condanna a morte”. Il corteo ha poi continuato la sua marcia per fermarsi davanti al carcere, dove sono stati anche sparati alcuni fuochi d’artificio. Uno dei manifestanti ha preso la parola rivolgendosi ai carcerati: “Per noi era importante fermarci qui. Vogliamo esprimere la nostra solidarietà nei confronti delle persone rinchiuse in cella. Fuori tutti dalle galere, dentro nessuno solo macerie”