Bologna, 25 aprile 2024 – Un manifesto elettorale con il volto di Giorgia Meloni è stato dato alle fiamme nel pomeriggio a Bologna, mentre uno dei cortei del 25 aprile, quello indetto dagli antagonisti, stava passando sul ponte di via Stalingrado.
La giornata era iniziata con il sindaco Matteo Lepore che ha citato il discorso di Antonio Scurati, "vergognosamente censurato dalla Rai, la tv di Stato" e ricorda la commemorazione in onore di Giacomo Matteotti.
Alle celebrazioni la presidente dell'Anpi Bologna Anna Cocchi, il prefetto Attilio Visconti, l'assessore regionale Raffaele Donini. Presenti la vicesindaco Emily Clancy, i dem Sandra Zampa, Andrea De Maria, consigliere regionale Stefano Caliandro e i referenti locali. In piazza anche il viceministro Galeazzo Bignami che applaude alle parole del sindaco quando dice no "alla censura del pensiero libero e antifascista".
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Una trentina di operaie della Perla hanno partecipato alle celebrazioni a Monte Sole: sono salite sul palco cantando un riadattamento alla loro situazione della canzone popolare 'La Lega' che nella versione originale parla della condizione delle mondine. Con loro anche Stefania Pisani, segretaria della Filtec Cgil di Bologna. "Ci hanno privato degli stipendi, del lavoro ma non della nostra dignità", hanno detto le donne che hanno dato vita ad un laboratorio per creare magliette e finanziare la loro battaglia. "Sappiamo che il lavoro è l'unica condizione per essere libere - hanno aggiunto - e vogliamo difenderlo". Sul palco anche Maurizio Landini, della Cgil.
"Nell'esprimere solidarietà alla Presidente del Consiglio, mi chiedo come possano costoro che dicono di fare della libertà di pensiero un proprio principio fondamentale, pretendere di impartire lezioni di rispetto, democrazia e tolleranza a chiunque", è l'amaro commento di Galeazzo Bignami, viceministro delle infrastrutture e dei trasporti e deputato di FdI.
Una foto della premier Giorgia Meloni è stata bruciata nel corso di un corteo antagonista, organizzato dal Cua e da altri collettivi, che è partito da piazza dell'Unità. La manifestazione era stata indetta per il 25 aprile. Il gesto ha avuto la condanna di Fratelli d'Italia: "I soliti violenti inneggiano alla libertà ma sono sempre pronti a toglierla a chi non la pensa come loro", tuona Marta Evangelisti, capogruppo FdI in Regione.
Le celebrazioni terminano con "Bella ciao", mentre davanti al Sacrario dei caduti una settantina di persone (politici, giornalisti, artisti, cittadini comuni, personalità della società civile) hanno letto il monologo di Scurati censurato dalla Rai. La "staffetta" contro ogni censura è iniziata con la lettura del sindaco Matteo Lepore, seguita a quelle della presidente Anpi Bologna Anna Cocchi, del presidente dell'ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna Silvestro Ramunno, fino a esponenti politici come Antonio Mumolo e Sandra Zampa. Tanti anche i cittadini comuni, gli esponenti della società civile come Fulvio De Nigris della Casa dei risvegli e l'attore Alessandro Bergonzoni. In piazza Nettuno presente anche l'Aser, l'associazione stampa Emilia-Romagna.
"Autonomia differenziata e premierato sono uno stravolgimento della nostra Costituzione". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che dal palco di Monte Sole ha lanciato una mobilitazione generale, in preparazione della manifestazione generale prevista per il 25 maggio a Napoli, in difesa dei valori della nostra carte costituzionale. Se il Governo "dovesse indire in referendum e venisse superato il quorum, assisteremmo al paradosso che in questo Paese si verificherebbe una svolta autoritaria con il voto dei cittadini. Sono convinto però che questa maggioranza di Governo non sia la maggioranza de Paese"
Intanto si è radunata molta gente in via Stalingrado per la manifestazione pro Gaza con manifesti e bandiere palestinesi.
Il viceministro dei Trasporti Galeazzo Bignami durante le celebrazioni ha applaudito più volte. E anche quando il presidente dell'Arci ha detto che "questa Giornata è divisiva solo si è fascisti". "Mi chiedete queste cose da quando ho 18 anni... ho giurato sulla Costituzione". La censura in Rai? "Sono contrario in ogni contesto. Il discorso di Scurati l'ho letto dalla pagina di Giorgia Meloni".
E su chi non si dichiara antifascista, dice Bignami, "è un problema di quel qualcuno".
Chiude le celebrazioni l'intervento del presidente nazionale dell'Arci, Walter Massa, che non lesina duri attacchi al governo e ai suoi rappresentanti che hanno utilizzato parole come "sostituzione etnica", dichiarato di avere i busti di Mussolini a casa e si "sono travestiti da carnefici", riferendosi a Bignami e alla divisa nazista indossata a una festa nel 2005. Ma a creare polemica è soprattutto il passaggio sul "massacro di Gaza che nessun emittente televisiva documenta". "Sono stato a Rafah e solo associazioni e ong hanno permesso di documentare quanto accadeva, mentre in Italia si teneva una discussione da bar sport sull'utilizzo delle parole genocidio o massacro. Fare queste discussioni è poco umano: il vero tema è il cessate il fuoco", ha detto. Molti applausi in piazza, mentre De Paz, presidente della Comunità ebraica, si avvicina a Lepore visibilmente scocciato. A margine delle celebrazioni critica l'intervento di Massa definendolo "provocatorio e divisivo. Credo che il 25 aprile debba essere un'occasione per ricordare i valori della Liberazione come bene ha fatto il sindaco nel suo discorso".
Non manca, infine, un ricordo alle vittime della centrale di Suviana, citate da Cocchi e da Walter Massa, presidente dell'Arci.
In via del Pratello la festa è già iniziata: centinaia di persone e tanti bambini si sono ritrovati nella strada simbolo della resistenza bolognese.
In piazza San Rocco sotto una grande bandiera palestinese il coro dei bambini ha iniziato ad intonare canzoni partigiane, mentre lungo la strada stand con gadget e cibo sono presi da salto dai frequentatori della festa.
Migliaia di persone sono arrivate, come ogni anno, sul pratone di San Martino di Monte Sole. Il maltempo di questi giorni e le temperature rigide non hanno fermato famiglie, gruppi di ragazzi, ma anche persone più anziane, accompagnate da figli e nipoti. La mattinata si è aperta con la deposizione delle corone d'alloro a Marzabotto per onorare le 770 persone uccise nell'area di Monte Sole tra fine settembre e i primo giorni di ottobre del 1944. Poi la mattinata è proseguita con un concerto dei cori Le Chemin des Femmes e Le Core e una finzione religiosa della Piccola Famiglia dell'Annunziata. Seguiranno dal palco diversi interventi tra cui quelli del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e del segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
Momento di commozione quando è intervenuto per la Regione l'assessore Donini che da piazza Nettuno ha indicato il Sacrario dei caduti: "Mio nonno è lì. Morto da uomo libero. Aveva 25 anni..."
Il viceministro meloniano applaude anche quando la presidente Anpi ricorda la necessità della "libertà di stampa", quando cita Ustica e il giornalista Andrea Purgatori, gli assassinii delle Fosse Ardeatine e accusa con forza "le manifestazioni di chi usa ancora il saluto fascista con la mano tesa".
Alle celebrazioni in piazza Nettuno anche Daniele De Paz, presidente della Comunità ebraica: "Ci si deve dichiarare quotidianamente antifascisti. Il 25 aprile non si merita nessun clima di polemica. Mi auguro che questo giorno possa essere celebrato in un ambiente pacifico. Oggi è la festa di tutti gli italiani".
"La nostra Costituzione è antifascista visto che i valori della Resistenza ne costituiscono l'ossatura", dice la presidente Anpi, Cocchi, ricordando il grande impegno delle donne nella Resistenza, citando tutte le donne della Costituente. E, prima del discorso di Lepore, lega il fazzoletto dell'Associazione partigiana al collo del sindaco.
Il primo cittadino dedica anche gran parte del suo intervento a Giacomo Matteotti ucciso dai fascisti. "Commemoreremo i 100 anni dal suo assassinio con una installazione luminosa che riporta una frase del martire socialista lungo il ponte di via Matteotti e metteremo una targa in via Fondazza dove Matteotti soggiornò durante i suoi studi all'Unibo". E aggiunge: "Ribadisco il mio essere antifascista, italiano ed europeo. Non dobbiamo farci divorare dalla bestia nera".