NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Malori anomali al 118 di Bologna: “Tacconi addolcì il farmaco per non creare sospetti”

Gli esiti della perizia affidata dalla pm Rago alla tossicologa Elia Del Borrello. Nel flacone sequestrato all’indagato tracce di delorazepam e saccarina

Claudio Tacconi, indagato per i malori sospetti della centrale del 118 di Bologna

Claudio Tacconi, indagato per i malori sospetti della centrale del 118 di Bologna

Bologna, 4 settembre 2024 – Nel flacone senza etichetta sequestrato, rinvenuto nella disponibilità di Claudio Tacconi c’era dolorazepam, diluito con acqua e saccarina. È quanto emerge dagli esiti della perizia tossicologica affidata dalla pm Francesca Rago alla dottoressa Elia Del Borrello, nell’inchiesta che vede il quarantaquattrenne ex coordinatore infermieristico della centrale operativa 118 indagato per gli anomali malori accusati da alcuni colleghi tra marzo 2020 e novembre 2023.

“La quantità elevata di saccarina rilevata nel flacone ignoto – si legge nella perizia –, decisamente superiore a quella nei flaconi in commercio (...), è spiegabile solo con un’aggiunta volontaria per coprire eventuali sapori sgradevoli e rendere più accettabile l’eventuale somministrazione dolosa senza insospettire la vittima”. Per la Fenitoina, farmaco riscontrato nei peli di due degli operatori che accusarono gli anomali malori, la tossicologa conclude per una “possibile incongrua/dolosa somministrazione” del farmaco, che non avrebbero potuto assumere in altro modo perché non l’avevano “assolutamente in terapia”.

Per quel che riguarda gli altri campioni analizzati, “la negatività riscontrata alle altre molecole – scrive Del Borrello – non è indicativa di non assunzione in senso assoluto, poiché alcuni campioni non risultavano elettivi per lunghezza delle formazioni pilifere, in quanto accorciate nel tempo o assenti”.

Per l’avvocato Gabriele Bordoni, che difende Tacconi, la perizia “non ha prodotto, come sostenevamo, riscontri qualificanti: le considerazioni a cui arriva la dottoressa Del Borrello sono logicamente corrette, ma deduttive e non fondate su riscontri stringenti sul piano scientifico”, spiega il legale. Per cui, al contrario, “è invece rilevante come tutti gli altri colleghi che erano stati male siano risultati negativi. In particolare, nulla è emerso rispetto agli operatori di elisoccorso”, spiega Bordoni che puntualizza anche come “sia tutto da dimostrare il fatto che a somministrare la Fenitoina - farmaco tra l’altro non in uso alla cenrale 118 - sia stato il mio assistito, visto che nessun campione di questa sostanza è stato rinvenuto in suo possesso e i due risultati positivi non hanno narrato episodi cronologicamente compatibili, né verificabili, rispetto alla tesi d’accusa”.

La vicenda era scoppiata a ottobre scorso, dopo l’esposto dell’Ausl. A seguito degli accertamenti del Nas, era emerso il ruolo che, secondo l’accusa, avrebbe avuto Tacconi (attualmente all’obbligo di dimora in Valsamoggia, dove abita), accusato di aver avvelenato i colleghi correggendo con antipsicotici o ansiolitici a base di benzodiazepine le bibite o il cibo che consumavano al lavoro.