Bologna, 1 novembre 2023 - Continuano le indagini sulla raffica di malori sospetti tra gli operatori del 118 Emilia Est a Bologna. La svolta dell'inchiesta è inquietante: sarebbero infatti stati "avvelenati con uno psicofarmaco". Oggi, a margine dell'inaugurazione del primo Cau - Centro di Assistenza per le Urgenze -all'ospedale di Budrio, ne ha parlato anche il direttore generale dell'Ausl di Bologna, Paolo Bordon: "abbiamo fatto delle indagini di tipo ambientale all'interno della struttura - dichiara - e queste indagini hanno dato esiti negativi rispetto a possibili fonti di inquinamento, per cui abbiamo investito del problema la Procura per eventualmente accertare altri tipi di problemi".
Bordon non vuole anticipare nulla: "Non facciamo ipotesi su quello che è successo - osserva - certamente non è un momento facile: ci sono stati sette episodi nell'arco di poco tempo creando inquietudine in quegli operatori che svolgono una funzione strategica. Abbiamo convenuto che debba essere fatto un approfondimento che esca dalla sfera del nostro raggio di azione e di competenza e abbiamo investito del tema la Procura della Repubblica di Bologna".
Ancora più inquietante il fatto che i malesseri abbiano colpito anche elicotteristi, e su questo Bordon commenta: "Per fortuna non ci sono stati degli episodi che hanno riguardato personale durante la fase del volo. Ci sono stati dei malesseri che sono oggetto di indagine. Non so e non posso dire altro ci sono delle indagini in corso ed è giusto che chi fa questo mestiere e ha la nostra fiducia ci aiuti a risolvere nel più breve tempo possibile questo problema".
L'esposto in Procura
Ora, prosegue il direttore generale dell'Ausl bolognese riferendosi all'esposto presentato in Procura "ci sono degli accertamenti in corso, lasciamo fare a ognuno il proprio compito, il proprio mestiere. Noi riteniamo di stare vicino a quel team che prova uno stato di inquietudine, di agitazione molto comprensibile, che non si sente tranquillo" a causa di quegli episodi.
L'ultimo episodio pochi giorni fa
L'ultimo - puntualizza Bordon - è avvenuto pochi giorni fa: abbiamo bisogno di portare tranquillità ma soprattutto di capire fino in fondo cosa è successo". Sulla vicenda, argomenta ancra Bordon, "in un paio di casi sono stati fatti esami e accertamenti di tipo biologico".
Quanto al movente "non è compito nostro scoprire perché, come e se c'è stata una mano terza in questa azione: lo accerterà chi di dovere, noi abbiamo accertato che non ci risultano fattori interni di tipo ambientale: sono state verificate bevande, acqua, impianti di aerazione e sono tutti a norma. Gli esami fatti da noi hanno escluso questo tipo di aspetto". A chi gli chiedeva una presa di posizione sul fatto che i malori possano essere causato da sostanze narcolettiche e se questi farmaci possano essere stati trovati in un ospedale, Bordon ha replicato: "Tutte queste sostanze sono reperibili in Ospedale. I farmaci sono sempre gestiti con la giusta attenzione. Se c'è qualcuno che ne fa uso non corretto sarà oggetto di indagine che non compete a noi".
Il supporto agli operatori
Sul fronte dell'aiuto agli operatori colpiti dai malesseri sospetti, chiosa il direttore generale dell'Ausl felsinea, "in questo momento la struttura ha un supporto di tipo psicologico per cercare di tranquillizzare e garantire un benessere a una struttura che in questo momento è sottoposta a stress".