Bologna, 18 gennaio 2024 – Una riunione con tutti gli operatori della centrale del 118 Emilia Est, precise indicazioni sulla gestione del cibo che deve essere solo confezionato mentre le bevande devono essere prese solo dai distributori automatici e colloqui che si stanno svolgendo a ogni ora, notte compresa, con tutti quei lavoratori che hanno paura e devono gestire lo stress. Sono alcune delle azioni messe in campo dell’Azienda Usl per tutelare e mettere in sicurezza i lavoratori del 118 dopo che alcuni di loro sono finiti in Pronto soccorso per un presunto avvelenamento determinato un farmaco per la narcolessia, probabilmente somministrato nei caffè.
"L’intervento dell’Azienda Usl è stato tempestivo e diversificato. In primis la direzione con l’incontro in seduta plenaria con tutti gli operatori della centrale, ha subito voluto mettere in sicurezza i lavoratori, dando loro indicazioni sulle misure di protezione da adottare, vedi le raccomandazioni inerenti la somministrazione di bevande e cibi, solo se confezionati e maggiore responsabilizzazione della figura del preposto/coordinatore nel controllo e nella supervisione. Successivamente, per non dire contestualmente, l’Azienda ha richiesto il supporto del Gruppo Benessere", spiega Cristiano Pelati, dirigente delle Professioni sanitarie del 118 e supervisore nominato dal direttore generale Paolo Bordon poco tempo dopo la presentazione della denuncia sugli strani malori tra gli operatori.
“Tale Gruppo fa parte del Servizio prevenzione e protezione ed è presente da una decina di anni – chiarisce Emiliano Bazzan, alla guida del Servizio prevenzione dell’Ausl –. È composto da diverse figure professionali, tra le quali alcuni psicologi, e ha la mission di promuovere il benessere e contrastare il disagio lavorativo attraverso specifiche metodologie di gruppo. Il clima organizzativo – prosegue – di ogni organizzazione lavorativa è il risultato di una interazione di vari fattori, tra cui leadership, cultura aziendale, comunicazione interna, equità e sistema di ricompense e gestione del cambiamento".
Proprio sull’equità e sul sistema di ricompense relative ai benefit di chi lavora in modo più continuativo sull’eliambulanza, a precisa domanda se vi possa essere un collegamento con i presunti avvelenamenti, Pelati risponde che "al momento non è emerso nessun elemento di collegamento. Quello che è successo resta gravissimo e inspiegabile".
L’organizzazione del lavoro della centrale sarà, comunque, oggetto di revisione e cambiamento, come annuncia sempre Pelati. Tra i punti che saranno analizzati con i lavoratori e con i sindacati ci sono: il bilancio della sperimentazione tra medici e infermieri, la formazione e l’addestramento degli operatori per il servizio di elisoccorso che richiede competenze specifiche e luoghi di ascolto ai quali gli operatori possono accedere per far presente problemi e criticità.