ANDREA SPINELLI
Cronaca

Malika Ayane: "Sul palco salto dalla felicità"

La cantante domani al Celebrazioni: "Sanremo? Quest’anno no, perché lavoro a un nuovo album. A Berlino ho trovato una vita più lenta"

Malika Ayane sarà. al Celebrazioni domani sera assieme a un gruppo di musicisti In. scaletta oltre venti brani

Malika Ayane sarà. al Celebrazioni domani sera assieme a un gruppo di musicisti In. scaletta oltre venti brani

"È stata una doccia fredda, ma nel 2025, cascasse il mondo, la faccio" assicura Malika Ayane parlando della Maratona di New York a cui ha dovuto rinunciare per una microfrattura al collo del femore. Contrattempo che non le ha impedito di mettere in strada quel tour che la deposita domani sul palco del Celebrazioni, affiancata da Jacopo Bertacco e Stefano Brandoni alla chitarra, Raffaele Trapasso al basso, Filippo Cornaglia alla batteria, Marco Guazzone a piano e tastiere. Finalmente ho accantonato le stampelle e mi porto un bastone ottocentesco molto chic, per avere un sostegno nel caso sentissi qualche dolore" dice. "Ma ho deciso che sto guarendo e quindi… sto guarendo".

Anche perché questo ’a Teatro’ sta dando soddisfazioni.

"Stavolta ho dato vita a una cosa davvero bellissima; uno spettacolo pieno, intenso, vivo. Questo grazie a una formazione dal suono incredibile, elegante, metropolitano, ma, al tempo stesso, cristallino e leggero, capace di creare in scena una grandissima tensione musicale ed emotiva che mi consente di cantare benissimo e divertirmi pure da matti, nonostante sia sola lì davanti. Per la felicità a volte mi faccio prendere un po’ la mano e comincio addirittura a saltare. Che se lo viene a sapere il fisioterapista mi fa una scenata".

La scaletta è aperta?

"Abbiamo preparato una decina di brani in più per avere un bacino a cui attingere a seconda delle suggestioni e degli umori della serata. Non superiamo mai, però, i 22-23: se no diventa un sequestro di persona".

La reazione all’ultimo singolo ’Sottosopra’?

"Buona, perché la facciamo in modo molto divertente. E molto differente dalla versione elettronica originale, d’altronde quando le canzoni sono ben scritte si prestano alle interpretazioni più diverse. Quel brano è inserito, infatti, in una parte ‘da salotto’ (chiamarla ‘acustica’ mi sembrerebbe un po’ cheap) molto calda e insinuante. Il clima? Quello di un tramonto guardato dal balcone della casa al mare col bicchiere di Martini in mano. Ma in tutto lo spettacolo non c’è mai il volume ‘ignorante’ di certe esibizioni in cui sembra di essere alla stazione o al lunapark".

In repertorio ha inserito pure tre cover: ’Nel blu dipinto di blu’, ’La prima cosa bella’, e ’Cosa hai messo nel caffè’.

"Il pezzo di Modugno la registrai per una campagna pubblicitaria, ma non l’avevo vai fatta prima dal vivo. È tornata ad essere molto cantata sui balconi durante la pandemia e mi ha scritto un sacco di gente per raccontarmi cosa gli ispirasse. La prima cosa bella l’ho registrata nel 2009 e mi ha dato tantissimo, se non la faccio la gente mi aspetta fuori dal teatro, mentre il pezzo di Riccardo Del Turco l’ho incisa quattro anni dopo nell’album Ricreazione dopo averla eseguita come cover a Sanremo. Credo siano tre canzoni scritte benissimo con quel gusto fine anni Cinquanta-anni Sessanta che s’è un po’ perso".

Ha detto Sanremo…

"Sì, ma quest’anno non mi propongo. Devo registrare un disco pazzesco e non posso stare mesi dietro ai tanti impegni del Festival. Entrando in sala prove, infatti, ho avuto la visione del disco che volevo fare ed ora sono pronta a mettermi al lavoro. Ci lavorerò a primavera con l’intenzione di uscire per l’autunno".

Le sue canzoni a cosa tendono in questo momento?

"ho deciso di boicottare la struttura classica del pop sentendomi più attratta dalla forma vicina allo standard jazz".

Perché ha scelto di andarsene a vivere a Berlino?

"Per regalarmi una vita molto più lenta che a Milano, dove il tempo scorre troppo in fretta. Insomma, un primo assaggio della vita che spero di fare ‘da grande’ dedicando le mie giornate alla pace e allo studio".