FRANCESCO MORONI
Cronaca

Macciardi e il Comunale Nouveau: "Abbiamo portato i giovani a teatro"

Il sovrintendente racconta le strategie per attirare i ragazzi: biglietti ridotti, abbonamenti scontati ed eventi

Macciardi e il Comunale Nouveau: "Abbiamo portato i giovani a teatro"

Macciardi e il Comunale Nouveau: "Abbiamo portato i giovani a teatro"

Macciardi, ma è vero che si vedono sempre più ragazzi?

"È vero, anche se a teatro viene meno pubblico di una volta. Non va nascosto. I ragazzi però sono tantissimi: aumentare questo bacino di spettatori era, e resta, un nostro obiettivo. I risultati si vedono". Tra i seggiolini del Nouveau si scorgono subito i volti più giovani. Ci sono gli studenti, che sfruttano le tante agevolazioni per conquistarsi un biglietto a prezzo ridotto. Ci sono i lavoratori, che si concedono un po’ di relax. E ci sono i più giovani, quelli che forse non avevano mai pensato di andare a vedere l’Opera, ma alla fine si sono lasciati conquistare. Il trasloco del Comunale da piazza Verdi al quartiere fieristico ha scombussolato abitudini e dinamiche del principale teatro cittadino, ma non ha fatto passare la voglia ai più giovani di assaporare un po’ di cultura. Il sovrintendente Fulvio Macciardi non perde occasione per ricordarlo. Il ‘crossover’ ha funzionato: dagli abbonamenti scontati ai biglietti a 10 euro, dai concerti per famiglie sulle intramontabili colonne sonore griffate Disney agli incontri sulla terrazza affacciata in zona universitaria: il Comunale aveva messo nel mirino l’obiettivo di abbassare l’età media della platea invitando sempre più ragazzi a teatro. E sembra aver centrato il punto.

Come ci siete riusciti?

"Facendo uno sforzo per andare incontro ai nuovi gusti. E prendendo sempre più le misure con i nuovi spazi in Fiera. Essere entrati ‘in corsa’ non è stato facile, ma ora abbiamo identificato delle categorie di posti in platea che non esistevano".

Una scommessa vincente?

"Vengono tanti giovani e si vede. Ci siamo accorti che riuscivamo a riempire con facilità l’ultimo settore, che costa meno, ma dove si vede sempre benissimo. I ragazzi hanno una possibilità di spesa più contenuta e, in genere, cercano di accaparrarsi i posti più economici. Sono contrario a mettere in campo soltanto agevolazioni speciali, così abbiamo cambiato tutto...".

In che modo?

"Il terzo settore – quello in fondo – è sceso, avvicinandosi idealmente al palco: fino a quest’anno avevamo tre categorie di prezzo, mentre da gennaio diventeranno quattro. Ci sarà così una nuova zona, dove la qualità resta comunque alta, per aumentare l’accessibilità".

Le agevolazioni però restano.

"Ci sono alcuni spettacoli su cui funzionano meglio. Dieci euro è il costo per la balconata degli universitari, e vengono tanti studenti. Poi abbiamo ampliato l’abbonamento per gli under 30, inserendo anche le prime e gli spettacoli domenicali".

I giovani vengono alle prime?

"Sì. Ci sono gli sponsor, ma anche tanti spettatori ordinari".

Le fasce d’età come sono divise? Si punta anche sui ‘giovanissimi’?

"Fino al 2022 avevamo la convenzione con prezzi ridotti fino a 30 anni. Ma ci rendiamo come come questa sia un’età molto dinamica: ecco perché sulla fascia 30–35 anni abbiamo biglietti scontati del 35%, mentre per gli under 30, oltre ai ticket a 10 euro, c’è uno sconto del 70% sugli abbonamenti, che scendono da mille fino a 300 euro".

Una strategia complessiva che sta portando riscontri?

"Valorizza molto il tipo di opportunità che abbiamo creato".

La prossima stagione è pensata soprattutto per i giovani?

"È pensata per un pubblico non particolarmente esigente. Ci sono spettacoli più corti, poi abbiamo diversi registi italiani che vengono dalla prosa e parlano un linguaggio piacevole per i giovani. Abbiamo anche inserito qualche titolo di danza in più, che porta un pubblico più giovane. Volevamo incuriosire gli spettatori, insomma...".

I numero, tuttavia, raccontano di un crollo degli abbonati.

"Sì, c’è un calo non marginale, ed è fisiologico che i ragazzi scelgano meno questi ‘pacchetti’. Ma la disaffezione non è legata alla qualità, piuttosto al disagio di dover prendere un mezzo per andare in Fiera. Eppure il distretto ha grandi potenzialità".

Di che tipo?

"C’è l’EuropAuditorium, ci sono le discoteche, e in bici si raggiunge facilmente...".

Insomma, il trasloco non ha portato solo complicazioni.

"No, e c’è un aspetto molto importante: prima, con 800 biglietti venduti, quelli a buona visibilità andavano esauriti. Al Nouveau, invece, ci sono 1000 posti con ottima visuale...".

Un valore aggiunto?

"Appartengo a quella categoria di ‘manager’ che provano dispiacere a ogni posto vuoto. Preferisco ampliare l’offerta, abbassando il prezzo, per accogliere sempre più persone a teatro".