"Che peccato. Ma questo punto vale una vittoria". Parola di Charalampos Lykogiannis. Sorride e si gode un punto e la sofferenza, il terzino rossoblù. Perché nella sofferenza ha rivisto e ritrovato lo spirito che ha fatto grande il Bologna nell’ultima stagione: "Ci abbiamo messo cuore, carattere, mentalità giusta. Abbiamo giocato uno per l’altro, ce l’abbiamo messa tutta. Peccato perché il pareggio è arrivato alla fine e volevamo regalarci e regalare la prima vittoria casalinga, ma la bella notizia è che abbiamo dimostrato l’unione che serve per andare lontano".
Sarebbe stata una vittoria epica, con un Bologna capace di sporcare la partita e sporcarsi le mani, di fare fatica. E forse aveva bisogno di quel segnale. Perché a Monza ha vinto con il gioco e la qualità. "E con il mio cross per Urbanski", specifica Lykogiannis ridendo. Se dopo Udinese ed Empoli i musi erano lunghi e la sensazione quella delle occasioni perse, questa volta è l’opposto: "Festeggiavamo ogni chiusura come un gol. Siamo stati squadra, lo abbiamo avvertito tutti tanto".
Avverte anche altro, Lykogiannis: "Stiamo crescendo: di condizione, convinzione, consapevolezza, in certezze. Anche in fase difensiva". Ma ancora una volta il Bologna si fa male da solo: con un errore individuale che compromette la partita. Era già accaduto con Udinese ed Empoli. E pure a Monza, dove il momentaneo pareggio di Djuric fu provocato da una respinta rivedibile di Ravaglia.
Anche con l’Atalanta, a stretto giro di posta dal vantaggio e dalla giocata da applausi di Castro, arriva il patatrac: leggerezza di Lucumi, che regala palla a De Ketelaere: giallo e rigore, che diventa punizione e rosso dopo revisione al Var e Bologna in inferiorità numerica praticamente per l’intero secondo tempo. Il Bologna soffre, si batte, si sbatte, resiste. Si arrende nel finale solo a una gran giocata individuale di Samardzic, sulla quale non ci sono demeriti dei difensori e questa volta non c’è tempo per rimettere la freccia come nell’ultima giornata: vuoi perché Castro è uscito, vuoi perché in 10 il Bologna non ha forze e possibilità.
E’ uno dei pochi errori, ma letale. All’interno di una partita che racconta come i rossoblù, a livello di sistema, stiano ritrovando solidità in fase difensiva. Solidità che ha i nomi e i cognomi della vecchia guardia: Skorupski, Posch, Beukema, Lucumi e Lykogiannis. Italiano predilige la vecchia guardia compreso Lykogiannis, che era stato uomo a sorpresa della gestione Motta e si sta confermando anche con il nuovo tecnico: "Sento molto la fiducia del mister e dei compagni, di fatto sono un titolare in questo inizio di stagione e voglio ripagare questa fiducia con grandi prestazioni. Voglio altri assist, sgroppate e cross per i compagni. E lavorare bene dietro. Testa bassa e lavorare. Anche perché mercoledì – ricorda il difensore greco – ci attende una grandissima partita".
Testa bassa e lavorare anche per correggere gli errori: "Succedono, si fanno. Dobbiamo analizzarli e migliorare, crescere. Ma quello che conta è essere squadra e lavorare gli uni per gli altri anche quando si commettono, come abbiamo fatto oggi". L’Atalanta pareggia all’ultimo respiro, ma non ribalta il Bologna, che soffre e tiene botta: "E’ questo il passo avanti e la nostra vittoria questa sera".