Lutto per la band ‘Lo Stato Sociale’ Morto il manager Matteo Romagnoli

Il musicista e inventore di Garrincha Dischi aveva 43 anni: si è spento mercoledì dopo una lunga malattia. Ha scoperto il cantautore Cimini e per primo fece registrare un disco a Extraliscio e La Rappresentante di Lista.

Lutto per la band ‘Lo Stato Sociale’  Morto il manager Matteo Romagnoli

Lutto per la band ‘Lo Stato Sociale’ Morto il manager Matteo Romagnoli

È stato uno dei pochi veri innovatori dell’industria discografica contemporanea italiana Matteo Romagnoli. Bolognese, 43 anni, musicista, produttore, l’inventore di Garrincha Dischi, il sesto Stato Sociale, si è spento mercoledì dopo una lunga malattia. È stato grazie alle sue intuizioni sia artistiche che di strategia di mercato, che il gruppo dei ‘regaz’ ha conquistato senza mai sminuire la propria componente movimentista, il palco di Sanremo facendo ballare tutta l’Italia con ‘Una vita in vacanza’.

Decise di creare l’etichetta per poter gestire in maniera indipendente il lavoro del gruppo, che aveva contribuito a fondare rimanendo saldamente ancorato alle proprie radici cittadine. Per primo fece registrare un disco a Extraliscio e a La Rappresentante di Lista, ha scoperto un cantautore come Cimini e formazioni come i Savana Funk. Spaziava dalla world music, alla quale aveva dedicato la nuova etichetta alla dance. Certo che una moderna impresa discografica dovesse diversificare i propri interessi, aveva aperto una società di produzione cinematografica, con la quale aveva realizzato il bel film ‘La piazza della mia città’.

Era fermamente convinto, Romagnoli, che Bologna fosse davvero ‘Città della Musica’, un posto dove le cose accadono perché lo scambio tra le persone è continuo. "Qui – sosteneva – le idee, i dischi, le band nascono al bar, qui la dimensione sociale è il vero motore della canzone". Non a caso per molti anni, anche quando si era già consolidata, Garrincha Dischi non aveva una vera sede. Le riunioni, gli appuntamenti erano nei bar della Bolognina. Lì si decidevano strategie di comunicazione e nuove uscite discografiche.

Dopo ‘Una vita in vacanza’, Garrincha era naturalmente cambiata, diventando protagonista del mercato. In un recente intervento a una conversazione del ciclo Fare Musica a Bologna, dedicato proprio alla discografia indipendente, aveva detto, con il suo candore e la ragionata capacità di stupire, che, forse, se fosse potuto tornare indietro, non sarebbe salito su quel palco, che pure aveva dato allo Stato Sociale la grande fama popolare. Perché il suo ruolo era nella cultura sotterranea, amava le provocazioni di Roberto ‘Freak’ Antoni e aveva fortemente voluto che i ‘regaz’ fossero all’inaugurazione della statua a lui dedicata al parco del Cavaticcio, aveva portato nei concerti del gruppo un omaggio a Federico Aldrovandi e coltivava una incredibile quantità di idee, nuovi artisti sui quali investire, nuove realtà da promuovere, sempre sorridente e disponibile con tutti. Sino agli ultimi giorni.

Pierfrancesco Pacoda