Bologna, 6 novembre 2019 – Da Lucio Dalla a Cesare Cremonini: in via D'Azeglio tornano le luminarie d'autore. L'anno scorso il testo luminoso de 'L'anno che verrà' ebbe un successo straordinario. Migliaia di persone hanno ammirato e fotografato quei versi, tantissimi i selfie pubblicati sui social network. Per il Natale 2019 il 'Consorzio dei commercianti di via d’Azeglio', in accordo con il Comune e la Fondazione Sant’Orsola e con il supporto di Live Nation (multinazionale organizzatrice di spettacoli dal vivo e di realizzazione di eventi musicali), ha chiesto a Cremonini la possibilità di utilizzare il testo di un suo pezzo. L'artista ha accettato di buon grado scegliendo 'Nessuno vuole essere Robin', brano che nasce con l’intento di essere uno specchio della società di oggi, un luogo di rifugio sincero e un gioco ironico che racconta le relazioni tra gli esseri umani, una poesia senza tempo.
Com'è nata la scelta di Cesare? E' un omaggio che la città vuole fare al cantante che quest'anno ha festeggiato i 20 anni di attività. Vent'anni fatti di canzoni nei quali non mancano i riferimenti a Bologna. Trenta luminarie saranno quindi montate nel tratto pedonale di via D’Azeglio, da piazza Maggiore all’incrocio con le vie Farini e de’ Carbonesi. Anche quest'anno le luci natalizie saranno un'occasione di solidarietà per realizzare un progetto concreto insieme alla Fondazione Sant’Orsola. L’anno scorso la cena e l’asta solidale hanno permesso di sostenere una ristrutturazione complessiva del day hospital dell’Oncologia medica, che sarà ultimata entro Natale, e l’acquisto di letti elettrici e poltrone per le terapie. Il progetto proseguirà con una campagna che accompagnerà le luminarie e un evento benefico ancora in fase di ideazione, per garantire con la Fondazione Sant’Orsola il sostegno alla ricerca e terapie di supporto ai pazienti oncologici - dalla nutrizione alla fisioterapia passando per il sostegno psicologico – e realizzare un progetto per portare i defibrillatori in tutte le scuole superiori di Bologna che ancora ne sono privi.
“Via D’Azeglio è la Bologna che amo. Quella da camminare, da respirare e da attraversare con il ghigno caratteristico dei bolognesi che sanno prendere a sberle la vita di tutti i giorni con la loro proverbiale ironia e quel pizzico di follia che li contraddistingue – commenta Cesare Cremonini -. Ora che si potranno leggere le rime di una mia canzone tra le luminarie della città dei poeti e dei cantanti, il cuore mi sobbalza di gioia e provo un senso di gratitudine ancora più forte verso la mia amata città. A Bologna ho dato tutto me stesso, fin dai miei esordi da “cinno” che guardava ai grandi nomi della musica con reverenza e ammirazione. Sono stato ricambiato con un affetto paterno, incondizionato, cresciuto e maturato nel tempo. Perché Bologna è una città tanto generosa quanto onesta nei giudizi, che non ti regala niente se non la rispetti”.
“Ringrazio quindi di cuore il Comune, tutti i cittadini che la attraversano e la colorano ogni giorno, i commercianti e i lavoratori che hanno fatto di questa via che appartiene idealmente a Lucio Dalla – prosegue Cesare -, un posto magico per tutti, non solo per noi bolognesi ma anche per i tantissimi i turisti che la cercano e la visitano ogni giorno. Lucio diceva sempre di dargli retta, che l’impresa eccezionale è essere normale. In un mondo in cui molti si travestono da supereroi, Bologna resta orgogliosamente una città a misura di Robin, un approdo sicuro per tutti gli essere umani. Grazie a tutti”.