L’inaspettato incontro tra Antoniano e Jimmy Villotti avvenne nel 2010, come racconta Massimo Sterpi, a lungo collaboratore del centro di via Guinizelli, attiguo alla Basilica di Sant’Antonio, dove oggi alle 14,30 si terranno i funerali. Lo scrive sul profilo facebook del cinema teatro, per ricordare il musicista mancato il 6 dicembre, che 13 anni fa fu tra i ‘prof’ di CasaMusica, progetto di formazione rivolto ai giovani under 26 cui Villotti ha donato un grande sapere ("fate uscire lo spiritello", diceva), portando anche Francesco Guccini, Gianni Morandi, Vinicio Capossela, Luca Carboni, Roberto ’Freak’ Antoni e gli Skiantos, Paolo Fresu, Steve Grossman. Dopo la sua dipartita, il podcast che uscirà a metà gennaio, registrato all’Antoniano in vari incontri tra il musicista e il giornalista Francesco Locane è giunto all’ultima chiacchierata all’inizio di novembre, nei giorni in cui Vinicio Capossela lo invitò al Duse durante un suo concerto. "Da un po’ avevamo in mente di fare podcast registrati qui all’Antoniano – racconta Sterpi– e abbiamo iniziato con Jimmy: tre ore di ricordi, raccogliendo le ultimissime sue parole, perché dopo qualche giorno è stato ricoverato".
Il podcast si intitolerà Jimmy Villotti, memoria di un musicista ambulante, titolo scelto assieme a lui "per sottolineare la sua libertà nella musica". Un prodotto sonoro che lui non conosceva ( "qus’el un podcast?" esclamò alla proposta di Sterpi) ma che l’ha incuriosito e che lo proietterà nel futuro. Sei puntate, divise in sei capitoli, dagli esordi e i primi concerti nelle balere ai generi musicali che ha toccato e i musicisti con cui ha collaborato (cantautorato, rock e jazz, sono tre puntate), una quinta puntata in cui svela la sua Bologna con tanti aneddoti e la sesta sulla sua collaborazione con l’Antoniano. Tra i ricordi potrebbe esserci proprio anche quello con Capossela, che ieri scriveva il suo saluto: "Incontrarlo è stato un dono, perderlo un peccato, per tutti. La massa di eleganza, curiosità, umorismo, intelligenza, cultura, buona musica nel mondo è calata di botto. Villotti è un mondo a frequenze diverse. Una volta sintonizzati sulla sua onda si vola nelle sue opere, scritte, suonate e cantate. Ma l’opera più grande è stata la sua vita". Anche Sterpi ha una memoria che si porterà nel cuore: "La volta che Capossela venne a trovarci – ricorda – cenammo anche con un frate dell’Antoniano, fan della musica di Vinicio". E prosegue: "Jimmy iniziò a intavolare un discorso sul Libro di Giobbe, il frate lo seguì e ne scaturì una conversazione di alta teologia che Vinicio seguì con estrema attenzione".
Benedetta Cucci