Bologna, 4 giugno 2019 - Hanno fatto irruzione nel panorama del centro modificandolo profondamente. Hanno vinto le resistenze anche dei più convinti tradizionalisti, si sono imposte, non solo per un fatto artistico, ma per il loro messaggio, così dichiaratamente, al tempo stesso, bolognese e di respiro internazionale. E, soprattutto, hanno portato la ‘festa’ nel cuore della città, diventando rapidamente la più fotografata ‘cartolina da Bologna’ (FOTO). E adesso le luminarie che hanno per mesi colorato via D’Azeglio, riproducendo il testo di ‘L’anno che verrà’, una delle più conosciute canzoni di Lucio Dalla, verranno messe all’asta per sostenere le meritorie e impegnative attività del reparto di oncologia medica dell’Ospedale Sant’Orsola. Le frasi luminose saranno battute, grazie a una collaborazione tra la Fondazione Lucio Dalla, il Comune, il Consorzio di Via D’Azeglio, la Fondazione Sant’Orsola Onlus, EmilianAuto, la Galleria d’Arte Maggiore e la prestigiosa casa d’arte Sotheby’s, il 2 luglio all’interno di una cena di gala a Palazzo Re Enzo.
«Si tratterà, assicura Raphaelle Blanga, direttrice di Sotheby’s Italia, di una vera asta, con finalità benefica, e quindi al momento senza una cifra di partenza». Ognuno sarà libero di fare la propria offerta per i singoli lotti, in tutto 35, che comprendono anche frasi intere, formate quindi da più di una luminaria, o la raffigurazione luminosa di uno degli strumenti musicali, che, nella via, scandivano il rimo delle parole. «Lucio – dice Andrea Faccani – presidente della Fondazione Lucio Dalla, amava le luminarie, quando era nel sud, in Sicilia o in Puglia frequentava le sagre popolari, le feste dei santi patroni per ammirarle. Una volta, in Sicilia, ha fatto parte di una giura che doveva premiare i migliori fuochi d’artificio». «A Lucio – ricorda Tobia Righi, amico e strettissimo collaboratore dell’artista – il mondo della cultura e della musica popolare interessava moltissimo, considerava le luminarie oggetti d’arte. Questa iniziativa è la dimostrazione che la Fondazione è sulla strada giusta per attualizzare il suo straordinario patrimonio culturale, mettendolo anche al servizio del sociale, come a lui sarebbe piaciuto. Sono convinto che proseguirà anche nel 2020».
Adesso questi esempi di artigianato di altissima fattura serviranno ad una buona causa. Come ha ricordato Maria Pantaleo, del reparto di Oncologia del Sant’Orsola, «i fondi verranno utilizzati sia per rendere più accoglienti, amichevoli, umani, gli ambienti nei quali i pazienti e i loro famigliari sono costretti a sostare, sia per le continua sperimentazioni cliniche (in questo momento sono 80) necessarie per avanzare nella lotta al male, sperimentazioni che anticipano anche di otto anni l’immissione di un farmaco sul mercato». Partecipare alla serata (inizio alle ore 20) costa 100 euro a persona, la prenotazione è obbligatoria e i posti disponibili sono 350. Solo i presenti potranno fare le loro offerte per le luminarie, quando la cena si interromperà tra la prima e la seconda portata, attraverso il metodo, usuale per un asta, dell’alzata di mano. Sotheby’s verificherà nei prossimi giorni la possibilità di partecipare anche telefonicamente, mentre a breve sarà disponibile sul sito della Fondazione Dalla il catalogo on line di tutti gli oggetti proposti, così potranno essere registrate già le prime offerte dalle quali eventualmente partire il 2 luglio. Tutto ispirato alle canzoni di Dalla il menù, con piatti come ‘Tu non mi basti mai’, i tortellini al brodo creati da Pasquale Troiano o ‘Come è profondo il mare’, una tartare di tonno di Alessandro Panichi. Piatti, dice Carlo Alberto Borsarini, presidente dell’Associazione TourTlen, che «entreranno poi stabilmente nei menu dei vari chef». Per prenotarsi, bisogna inviare una mail a: astaluminarie@gmail.com o recarsi direttamente al Gran Bar, via D’Azeglio 8/a.