Bologna, 23 marzo 2023 – A Bologna mancava. Ma ora questo enorme vuoto artistico museale, è stato colmato. La Fondazione Ottocento istituita da poco dalla bolognese Francesca Sinigaglia, storica dell’arte, archivista e perito esperto d’arte ‘800 ‘900, è l’artefice di un eccezionale progetto che agirà attraverso il Museo Ottocento Bologna per rivitalizzare la pittura bolognese di questo periodo, purtroppo troppo dimenticata.
In piazza San Michele 4c, all’inizio di Strada Maggiore, che si vuole far diventare ‘la strada dei Musei’ per l’ampia presenza di questi ultimi, nascerà questo splendido spazio museale che non ha alcun scopo di lucro, ma che vuole perseguire finalità di utilità sociali di ricerca, di studio per approfondire un secolo che non deve essere considerato di passaggio dal mitico Settecento bolognese al Novecento del grande Giorgio Morandi, ma che invece deve essere visto come un bacino di energie artistiche che sono servite da base per il Novecento.
L’inaugurazione è prevista attorno al 20 aprile e sarà senz’altro un evento che tenderà anche a promuovere piazzetta San Michele, un piccolo angolo sotto le due Torri un po’ dimenticato che potrà così integrarsi con il percorso dedicato all’arte della via in cui si trovano corte Isolani, la chiesa di San Michele dei Leprosetti, il museo della Musica e il museo Davia Bargellini.
L’idea della Sinigaglia, che collabora da alcuni anni con l’Associazione Bologna per le Arti presieduta da Gianarturo Borsari, è quella di lavorare in sinergia con le Collezioni Comunali d’Arte, la Fondazione Carisbo, MAMbo, il Museo Civico e tutte quelle realtà, come la nostra Università, che sono interessate alla vita artistica, culturale della città. Tra i sostenitori e coloro che condividono questo progetto, oltre a Confcommercio Ascom Bologna, alcune Banche e molti Amici del Museo Ottocento. Tra le opere dei pittori più importanti del nostro territorio che saranno esposte si ammireranno quelle di Giovanni Bedini, Alfredo Protti, Luigi e Flavio Bertelli, Luigi Busi, Mario De Maria, Raffaele Faccioli e tanti altri artisti sconosciuti, ma da scoprire.
Alcuni di questi quadri resteranno in permanenza nel Museo, altri si alterneranno per essere studiati dai giovani che vogliono approfondire i settori dell’arte dell’Ottocento, attivando tirocini formativi con l’Università. Quindi lo spazio, sempre con la super visione della Sinigaglia, servirà anche da vetrina cittadina delle opere per tutti i turisti e coloro che vogliono conoscere i nostri pittori cosiddetti ‘Ottocentisti’. Un ricco book shop accoglierà i visitatori che poi si addentreranno nelle varie sezioni del Museo, i cui volontari faranno da guida in più lingue. Qui non vi sarà solo una sede espositiva di opere, ma anche un Centro di Ricerca, grazie agli acquisiti Archivi di Fabio Fabbi e di Emilio Oliviero Contini.