Bologna, 24 ottobre 2024 – "Lorenzo era un ragazzo d’oro, con lui ho moltissimi ricordi d’infanzia: abbiamo tanto riso, cantato e giocato insieme: abbiamo fatto i ragazzi, insomma. Lui doveva essere l’ultimo della lista. E’ sempre tragico un incidente del genere, ma quando si tratta di ragazzi così giovani è inaccettabile”. Lo ricorda tra le lacrime Paolo Frassinella, amico d’infanzia di Lorenzo Cubello, 37 anni, una delle due vittime dell’esplosione alla Toyota Handling di Borgo Panigale.
Non riesce a trattenere le lacrime nemmeno il migliore amico di Fabio Tosi: “Eravamo sempre insieme dalle scuole superiori. Ho insistito io perché venisse a lavorare qui, era il mio superiore. Non si può morire così giovani in questo modo”.
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“Ero qui, ma ho chiesto un permesso e sono uscito prima dal lavoro. Ho appreso dopo la notizia: sono incredulo, non pensavo potesse succedere una cosa del genere. Anche a me è successo magari di essermi fatto male, ma nulla di che. Non tornare a casa la sera è tutta un’altra storia”, straziato dal dolore è un collega dei due lavoratori morti nell’esplosione. “Ci conoscevamo da anni. Oltre al lavoro, abbiamo fatto altre cose insieme - continua -. Con Fabio avevo un rapporto abbastanza stretto. L’ho incontrato in bagno mentre stavo uscendo: ci siamo salutati. Non mi sembra possibile. Nessun luogo di lavoro è immune. È ovvio che ora si faranno tutte le considerazioni del caso: si parla di un compressore, ma io non so se effettivamente ci fosse o sia quello la causa.