FRANCESCO MORONI
Cronaca

L’opera di Weiwei in frantumi. Il vandalo ‘bandito’ da Bologna: "L’artista è molto amareggiato"

Bologna: convalida dell’arresto e obbligo di dimora fuori dalla provincia per Pisvejc dopo aver distrutto ‘Porcelain cube’

Bologna, 22 settembre 2024 – Il giorno dopo il blitz vandalico a Palazzo Fava restano i frantumi e la tanta amarezza. I frantumi sono quelli di ‘Porcelain cube’, l’opera del 2009 di Ai Weiwei dal valore di 280mila euro, distrutta da Vaclav Pisvejc. Un gesto che è costato l’arresto all’uomo di 57 anni originario della Repubblica Ceca, convalidato durante la direttissima di ieri: per lui sono stati disposti l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e l’obbligo di dimora in un Comune fuori dal bolognese, oltre che un foglio di via obbligatorio emesso dalla questura.

L’opera ‘Porcelain cube’ finita in mille pezzi e, nel riquadro, l’artista Ai Weiwei
L’opera ‘Porcelain cube’ finita in mille pezzi e, nel riquadro, l’artista Ai Weiwei

L’amarezza, invece, è quella di Arturo Galansino, storico e critico d’arte e curatore della mostra ‘Who am i?’, la prima personale di Weiwei inaugurata ieri in via Manzoni (400 visitatori solo il primo giorno). "Quello che posso dire è che provo disappunto e tristezza", sintetizza Galansino, che ci tiene anche a riportare la reazione di Weiwei stesso, che ieri mattina presto ha preso un volo e ha salutato Bologna: "Anche lui, è molto dispiaciuto".

"Questo è un atto vandalico che nulla a che vedere con l’arte e la cultura – incalza ancora Galansino –. Parliamo di un soggetto, il vandalo, che ha cercato di rovinare un momento molto importante per la città e per l’arte contemporanea. Un momento davvero molto bello: prima dell’anteprima della mostra eravamo stati all’università, a parlare con gli studenti. Tanti ragazzi, anche per strada, hanno fermato Weiwei per chiedere una foto o un momento assieme. E lui si è prestato con gioia e con il sorriso. Quello che è successo dopo è un episodio molto triste, che nulla ha a che fare con la cultura. La mostra poi è molto bella. Speriamo che queste scene non accadano più".

Non è la prima volta che Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, si trova suo malgrado ad aver a che fare con Pisvejc. L’uomo, che in passato ha ricevuto un ‘Daspo urbano’ dal capoluogo toscano proprio per i suoi atti vandalici, si era reso protagonista nel 2018 anche di un’aggressione a Marina Abramović, finendo per rompere un quadro in testa all’artista.

"Sono atteggiamenti che questa persona, in cerca di visibilità, continua ad avere – prosegue ancora Galansino –. A Firenze ne ha combinate di cotte e di crude, ha rischiato di far molto male a Marina, ha imbrattato mostre e monumenti: ha fatto veramente la qualunque".

L’altro giorno, a Palazzo Fava, è entrato da un ingresso secondario, si è diretto nella sala d’ingresso del primo piano e ha scaraventato a terra l’opera mandandola in mille pezzi, tra lo stupore dei giornalisti e dei vip presenti all’anteprima. A denunciarlo per distruzione di un bene culturale sono stati gli stessi responsabili della mostra, ma non – per il momento – l’artista Weiwei. L’opera, ora, verrà rimpiazzata con una stampa a grandezza naturale.