Bologna, 25 ottobre 2024 – La pioggia scende sottile su via Persicetana Vecchia, avvolgendo lo stabilimento della Toyota Material Handling in un’atmosfera grigia. Sul luogo dell’esplosione, fuori dai cancelli dell’azienda, il tempo si è fermato e aleggia silenzio, tanto silenzio. Il boato di due pomeriggi fa lascia spazio al giorno della rabbia e del dolore, per le vittime, i feriti e per le loro famiglie. Dopo l’ennesima tragedia sul lavoro, in tantissimi, già dalle prime ore del mattino, circondano la sede produttiva al Bargellino.
Sono amici e colleghi delle vittime, che hanno i volti rigati dalle lacrime e gli occhi increduli. "Poteva toccare a noi – si ripetono gli altri operai, tra uomini e donne, scuotendo la testa –. Al loro posto potevamo esserci tutti quanti. Ma la verità è che a nessuno doveva accadere: la sicurezza dovrebbe venire prima di tutto". I loro sguardi si incupiscono pensando a Fabio Tosi e Lorenzo Cubello, "che ora non ci sono più".
Lungo il muretto del civico 10, a turno, colleghi e amici depositano mazzi di fiori per omaggiare i due lavoratori che hanno perso la vita due giorni fa. "In memoria di Fabio e Lorenzo... I ragazzi" è il messaggio su una delle composizioni. Lì attorno, i presenti si stringono e si abbracciano. "Ero qui anche io, ma ho chiesto un permesso e sono uscito prima dal lavoro – confessa un collega di Cubello e Tosi, con voce spezzata –. Ho appreso dopo la notizia: sono incredulo, non pensavo potesse succedere una cosa del genere". I fari sulla sicurezza, in azienda, erano già stati accesi. "Anche a me è successo di essermi fatto male, ma nulla di preoccupante – continua il dipendente –. Non tornare a casa la sera, però, è tutta un’altra storia. Nessuno luogo di lavoro è immune. È ovvio che ora si faranno tutte le considerazioni del caso". La voce si spezza di nuovo, ripensando agli ultimi momenti passati con Fabio e Lorenzo. "Ci conoscevamo da anni – conclude –. Oltre al lavoro, abbiamo fatto altre cose insieme. Con Fabio, in particolare, avevo un rapporto abbastanza stretto. L’ho incontrato in bagno mentre stavo uscendo dal lavoro e ci siamo salutati. Non mi sembra possibile. Provo solo tristezza".
A nessuno sembra vero, eppure è accaduto: lo scoppio ha portato via Fabio e Lorenzo e ferito altri undici dipendenti, uno in gravi condizioni. E stando ai racconti di chi è riunito nel luogo del disastro, farsi male "è abbastanza comune, ma mai era capitato in maniera grave – confessa un’altra collega, anche lei con gli occhi colmi di lacrime –. Queste sono cose che travolgono e ora dobbiamo pensare alle loro famiglie. Erano dei ragazzi bravissimi".
La mattinata scorre lenta, tra abbracci, sorrisi abbozzati a mascherare l’immenso dolore e il grande spavento. "Non è possibile" è la frase che circola tra tutti i presenti, più di una cinquantina. Ci sono tantissimi giovani, anche alcuni giovanissimi. "Siamo qui per i ragazzi – dicono –. Ma non vogliamo dire niente: siamo sconvolti".
Intanto, oggi alle 8.30 partirà un corteo organizzato dai dipendenti di Toyota dalle porte del sito al Bargellino. "Siamo tutti sotto choc, è una situazione imbarazzante – le parole di un altro dipendente della ditta –. Io lavoro in un altro reparto, ma ho sentito l’esplosione. L’abbiamo sentita tutti. La sicurezza dovrebbe venire prima di ogni altra cosa".