Sono stati 215 i medici di famiglia che, nella giornata di ieri, hanno scioperato. Praticamente tutti gli iscritti alla Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale, che ha dichiarato la giornata di stop, come sottolinea Salvatore Bauleo, segretario provinciale e vice segretario regionale del sindacato.
Secondo i dati forniti dall’Azienda Usl, hanno aderito alla protesta il 37,36 per cento dei medici di assistenza primaria a ciclo di scelta (cioè i medici di famiglia); il 3,10 per cento dei medici di assistenza primaria ad attività oraria e continuità assistenziale (quindi le guardie mediche) e il 2,9 per cento dei medici di assistenza primaria ad attività oraria e Cau.
"Questi 215 medici che hanno scioperato vanno oltre, anche se di poco, gli iscritti alla Fimmg – fa notare il segretario Bauleo –. Sarebbe il 101 per cento degli iscritti: un dato per noi molto soddisfacente. È un risultato veramente lusinghiero per la Fimmg di Bologna, ma sapevamo che il disagio era enorme, quindi vogliamo ringraziare tutti i nostri iscritti: simbolo di compattezza. Ma vogliamo ringraziare anche tutti i numerosissimi cittadini che ci hanno sostenuto e hanno sentito il dovere di esprimere la solidarietà ai propri medici che scioperavano. Questa è una cosa che ci ha veramente gratificato, la vicinanza dei nostri assistiti".
Per quanto riguarda le altre categorie che hanno aderito allo sciopero, Bauleo non commenta "in quanto lo sciopero riguardava temi specifici dell’assistenza primaria. C’è comunque un appoggio anche di queste categorie, anche se le tematiche erano, appunto, dei medici di assistenza primaria. E anche questo non può che fare piacere".
La giornata di stop è arrivata dopo l’annuncio, ormai settimane fa, dello stato di agitazione per una serie di problema che, denuncia il sindacato, vanno avanti da anni e per le quali l’Azienda Usl non avrebbe mai trovato una soluzione soddisfacente. Allo stato di agitazione è seguita la convocazione delle parti in causa in Prefettura al fine di avviare quella che viene definita procedura di ’raffreddamento’. Procedura alla quale, denuncia il segretario Fimmg, non è seguita una convocazione da parte dell’Ausl. Da qui la decisione, presa all’unanimità dal Consiglio direttivo della Fimmg bolognese, di proclamare una giornata di sciopero. E adesso il sindacato resta in attesa di una mossa dell’Ausl.
Monica Raschi