"Ci sarà tempo per comprendere la dinamica. Ma oggi è la giornata del rispetto verso questi due poveri ragazzi che sono finiti così". Fuori dai cancelli della sede della Toyota Material Handling al Bargellino, l’amministratore delegato Michele Candiani si confonde tra i centinaia che, ieri, hanno aderito allo sciopero metalmeccanico per ricordare Lorenzo Cubello e Fabio Tosi. Una comunità solida di lavoratori che si stringe nel dolore, che emerge dalle parole dell’ad, presente il giorno dell’esplosione. "La nostra squadra di primo soccorso è entrata in azienda, sono stati dei leoni – afferma Candiani –. Hanno prestato subito soccorso alle persone e grazie a loro se ne è salvata una". Nel dramma dello scoppio, "ho visto un’evacuazione ordinata, fatta da persone addestrate e capaci – continua l’ad –. Una squadra d’emergenza pronta e coraggiosa: ho visto la comunità Toyota stringersi e sostenersi l’uno con l’altro". Ora è l’azienda che deve sostenere gli 850 dipendenti finiti in cassa integrazione. "Vogliamo ripartire velocemente – conclude Candiani –, ma dobbiamo lasciare tutto il tempo agli organi investigativi per capire cos’è successo".
Intanto, a sostenere i dipendenti ci sono le sigle sindacali, che incontreranno la dirigenza martedì 29 ottobre. "Abbiamo avanzato una richiesta al tavolo rispetto alle esigenze da parte di Toyota di aprire gli ammortizzatori sociali, dando garanzia a tutti i lavoratori – sostiene Simone Selmi, segretario Fiom Bologna –. Ci sono dei contratti in scadenza, quindi va capito che tutela si riesce a dare sulla continuità lavorativa. Chiediamo un’integrazione salariale pari al 100% dei salari dei lavoratori, anche quelli in somministrazione. Servono tempi celeri e massima trasparenza rispetto alle indagini e anche un’attività relazionale che ci permetta di capire passo passo che cosa sta succedendo nello stabilimento". Presente anche Massimo Mazzeo, segretario generale Fim-Cisl: "Abbiamo chiesto la cassa integrazione interamente integrata, pagata al 100% – commenta –. È una piccola consolazione che non restituirà nulla alle famiglie, ma è il minimo". Una richiesta "che ci meritiamo – dice Pino Sicilia, dipendente Toyota e Rls Rsu Uilm –, ma parliamo di un costo extra-budget per l’azienda di 40 mila euro al giorno". Tante le istituzioni presenti, come l’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Colla, che al tavolo per il Lavoro e per il clima (il 31 ottobre) chiederà "un incontro specifico con la ministra del Lavoro Calderone. La solidarietà è importante, ma non è più sufficiente. C’è da resettare un modello sui comportamenti preventivi e da aprire un capitolo nuovo sulla sicurezza preventiva".
Al presidio, con il segretario della Cgil di Bologna, Michele Bulgarelli, il segretario regionale del Pd, Luigi Tosiani, anche il candidato del Pd alla presidenza della Regione, Michele de Pascale. "Ci troviamo davanti a un’emergenza drammatica – dice –. Ha fatto molto bene l’assessore Colla a reclamare immediatamente una presenza da parte del Governo. In Italia una carenza sistematica di ispettori, controlli e attenzioni. È venuto il momento di mettere un punto definitivo a questa strage". "Prenderemo contatto coi familiari di vittime e feriti – termina il sindaco Matteo Lepore –. Spero che anche il Governo e il Parlamento prendano provvedimenti di aiuto alle famiglie e mi auguro che anche Toyota sia loro vicino".
Mariateresa Mastromarino