Lite sull’autonomia differenziata De Maria: "Si parta dall’idea dem"

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"È un percorso che dobbiamo fare insieme e nessuno verrà danneggiato", assicura il ministro leghista Roberto Calderoli. Ma all’incontro sull’autonomia differenziata, anticipato dalla levata di scudi dei governatori del Sud e dalla freddezza di Fratelli d’Italia, il ministro leghista si presenta con un testo aperto, pronto a raccogliere le proposte della Conferenza delle Regioni, "che troveranno legittimamente spazio". Il governatore dem dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che è tra i più antichi sostenitori dell’autonomia differenziata, ritiene però che servono "condizione precise": "una legge quadro, che vengano definiti i livelli essenziali di prestazione, i fabbisogni standard e la spesa storica, e poi il coinvolgimento del Parlamento. Senza queste condizioni imprescindibili, non si può essere una proposta accettabile di maggiorea autonomia". Da qui, insiste, "bisogna costruire un impianto condiviso tra regioni e Parlamento perché le riforme hanno bisogno di condivisioni non di strappi. Bene, quindi, Calderoli, che abbia chiarito che la bozza di proposta trasmessa è la prima base di discussione e non la proposta del governo".

In sintonia il deputato del Pd, Andrea De Maria: "Nella riunione dell’altra sera degli uffici di presidenza dei gruppi del Pd di Camera e Senato abbiamo condiviso una posizione chiara e forte sulla bozza del ddl Calderoli sulla autonomia differenziata, che non rispetta lo spirito e i principi indicati in Costituzione. La nostra idea di autonomia, di cui abbiamo indicato con grande chiarezza priorità e percorsi istituzionali, è l’occasione per promuovere l’unità nazionale e per rafforzare l’efficacia della azione amministrativa. Una idea pienamente in sintonia con gli orientamenti messi in campo dalla Regione Emilia-Romagna".