Bologna, 30 maggio 2023 – Il post alluvione è all’insegna del braccio di ferro. Non è solo il rebus del commissario della ricostruzione a infiammare gli animi, ma pure quei piccoli interventi di "somma urgenza" su una ventina di Comuni dell’Emilia-Romagna (sei nel Bolognese, tre nell’Imolese) che il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini ha annunciato domenica nella sua visita in città. Ad aprire il fuoco è Matteo Lepore che ha preso carta e penna e ha scritto al ministro e vicepremier chiedendo "un tavolo urgente sui lavori post-alluvione". Ma al di là della disponibilità di Salvini che risponde aprendo le "porte del ministero a tutti i sindaci, di qualsiasi colore politico", l’irritazione del sindaco è evidente. Gli interventi annunciati dal ministro, infatti, non sono stati concordati con la città metropolitana, fa notare Lepore, segnalando un fabbisogno parecchio superiore. Il primo cittadino ringrazia il ministro per "l’attenzione riservata al nostro territorio", ma in merito ai nove interventi "di ricucitura del territorio" riportati dal Carlino (Vergato, Budrio, Monzuno, Monghidoro, San Benedetto Val di Sambro, più gli imolesi Dozza, Castel del Rio e Castel San Pietro) sottolinea che "tali procedure non sono state né comunicate né concordate con la Città metropolitana, né con molti altri Comuni colpiti che ne avrebbero pari diritto. Tante, segnala infatti Lepore, sono le necessità, con ancora 1.600 persone evacuate, e 50 strade danneggiate".
A dar manforte alla missiva del sindaco, arriva l’ex sindaco Virginio Merola, oggi deputato Pd: "È urgente un coordinamento del ministero delle infrastrutture con i Comuni. In attesa della nomina di un commissario che speriamo avvenga presto, occorre evitare il rischio di sovrapposizioni e perdite di tempo tra le iniziative in atto". A rincarare la dose in consiglio comunale è il capogruppo dem Michele Campaniello che si chiede "come siano stati scelti questi Comuni destinatari dei lavori urgenti", sottolineando come la maggior parte siano "realtà amministrate dalla destra" (nel Bolognese, eccetto Budrio che è a trazione Pd, gli altri sono civici di centrodestra. Nell’imolese, un primo cittadino è del Pd, gli altri due civici, ndr). Una sottolineatura che viene fatta anche per il resto della Romagna con la mappa degli interventi divisa tra sei Comuni di centrodestra e tre di centrosinistra.
In serata arriva la nota di Salvini che mantiene un tono conciliante: "Tutti ‘i tavoli urgenti’ possono essere utili, ma prima di tutto il Mit ha preferito erogare fondi super veloci per 1,7 milioni e verificare la riapertura di strade e ferrovie in tutta l’Emilia-Romagna. Il ministro aveva pubblicamente sottolineato la determinazione a erogare, da subito, fondi extra per interventi specifici come la pulizia o il ripristino di alcune strade. Così è stato fatto, grazie a un preventivo lavoro di ricognizione del Provveditorato alle opere pubbliche".
In consiglio comunale, è il capogruppo della Lega, Matteo Di Benedetto a fare quadrato sul ministro: "Chi si nutre di conflittualità vede come primo aspetto il colore politico dei sindaci, che poi sono sindaci civici, e attacca un ministro che è stato il primo a precipitarsi a pochi giorni dal disastro". Salvini si è rivolto "a tutti i sindaci", chiarisce. E punge il centrosinistra: "I vostri sindaci stanno lavorando in questa direzione o in un’altra, strumentale alla conflittualità?", sottolineando che il dialogo tra Lepore e Salvini c’è stato, da subito.