MONICA RASCHI
Cronaca

Liste d’attesa, gli sportelli che aiutano i cittadini a superarle

È nata una rete formata da varie associazioni e comitati per sollecitare esami e visite all’Ausl. Presentando diffide e ricorsi se necessario

Sanità, liste di attesa al Cup per gli esami diagnostici (foto archivio)

Sanità, liste di attesa al Cup per gli esami diagnostici (foto archivio)

Bologna, 6 novembre 2024 – Visite ed esami che non vengono eseguiti nei tempi indicati dalla ricetta del medico, previsti dalla normative Lea (nazionali e regionali) e cittadini costretti a decine di telefonate o peregrinazioni da un Cup all’altro, senza che il problema sia risolto. Per tentare di aiutare i pazienti nell’annoso problema delle liste d’attesa, è nata una rete di sportelli dove si possono ricevere informazioni utili su come fare un sollecito attraverso la posta certificata, ma anche un aiuto materiale per tutte quelle persone, soprattutto anziane, non dotate di tecnologia.

La rete, formata da varie associazioni e comitati di cittadini, è nata a Piacenza, come spiega Lino Anelli, uno dei membri del Coordinamento regionale degli sportelli, e ora è arrivata anche a Parma, Reggio Emilia, Bologna e Ferrara. Gli operatori degli sportelli, che hanno seguito un corso apposito, attuano un primo step che è la richiesta alle Ausl del rispetto dei tempi di attesa per visite ed esami. Se questo non accade partono le diffide poi i ricorsi al Difensore civico. Il servizio offre supporto anche per contestare le cosiddette ’dimissioni selvagge’ dagli ospedali e per la tutela delle situazioni di non autosufficienza.

A Bologna gli sportelli sono due, uno nella Casa di quartiere Villa Paradiso (in via Emilia Levante 138, tutti i giovedì dalle 18,30 alle 19,30; telefono 353 -4685356) e uno presso le Acli che sta organizzando una sede apposita (telefono 351-7878998).

Morena Berselli si occupa dello sportello organizzato dalle Acli: "Abbiamo iniziato a maggio, ma abbiamo già visto situazioni folli: prestazioni con una richieste fatte ora che vengono prenotate per il 2026. C’è una legge precisa, la numero 32, non capiamo perché le Ausl non si attengono. Noi, sottolineo, siamo solo intermediari per la persona che ci chiede aiuto, nel pieno rispetto della privacy: se attraverso i canali ufficiali quali il Cup web, telefonico o la farmacia la persona non trova la prestazione nei tempi previsti della normativa o viene data troppo lontana, si possono rivolgere a noi e si può fare ricorso – precisa –. L’Ausl ha 10-15 giorni per rispondere e, normalmente, lo fa. Se non lo entro questi tempi noi presentiamo la documentazione al Difensore civico. Fino a ora, i casi sono stati sei, un’altra è in arrivo, hanno risposto e non c’è stato bisogno del Difensore. I problemi ci sono soprattutto per tac e risonanze".