Bologna, 30 settembre 2024 – Ridurre i tempi di attesa, superare differenze territoriali e tra unità operative, e aumentare l'efficienza delle sale operatorie di tutta la rete ospedaliera metropolitana. Sono questi gli obiettivi del progetto della ‘Lista Unica Chirurgica Dipartimentale’ che, a partire da novembre prevede di raccogliere in modo unificato la domanda di interventi chirurgici in capo alle diverse strutture di chirurgia generale, come per esempio interventi all'apparato digerente ed ernie, distinte per patologia.
“Un progetto di riorganizzazione in grado di ridurre i tempi d’attesa anche degli interventi di chirurgia a bassa complessità. La nuova lista, oltre alla tipologia dell’operazione, terrà conto delle competenze e del luogo ideale in cui svolgerlo. Questo intervento deriva dallo stanziamento regionale di 30 milioni di euro per produrre, nel 2024, 1.6 milioni di prestazioni tra interventi, diagnostiche e visite specialistiche in più rispetto all’anno passato” dice Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna.
Gli interventi, una volta suddivisi per patologia verranno organizzati secondo un punteggio che esprime il valore di priorità sulla base del carattere d'urgenza e del tempo di attesa. Con una programmazione mensile, sarà possibile poi ridistribuire gli interventi tra le diverse unità operative di chirurgia generale su tutte le sale operatorie dei presidi ospedalieri aziendali che verranno focalizzati per una vocazione principale, consentendo di assorbire temporanei aumenti della domanda per alcuni interventi e riducendo così i tempi d'attesa.
Saranno interessate dal progetto le unità operative di Chirurgia generale che operano nelle sale operatorie dislocate tra ospedale Maggiore, ospedali di Bentivoglio, di San Giovanni in Persiceto e di Porretta Terme. “Significa mettere a fattore comune le nostre chirurgie, che oggi sono organizzate in maniera autonoma sul territorio. Tutto ciò si traduce nel dare al cittadino la possibilità, in maniera assolutamente equa, di accedere a più piattaforme chirurgiche. Secondo il nostro modello organizzativo saremo in grado di ridurre i tempi di attesa per la chirurgia generale del 15%, che, su una media di 255 giorni di attesa per questi interventi, fa un’importante differenza. A lato del tema degli interventi chirurgici a media e bassa complessità, ci sarà un aumento di possibilità di accesso, per i nostri medici, a tecnologie all’avanguardia non presenti in tutti gli ospedali. L’esempio più lampante è offerto dai due robot per interventi chirurgici presenti al Maggiore ora a disposizione anche dei medici che appartengono ad unità di chirurgia presenti in altri ospedali” spiega Paolo Bordon, direttore generale Azienda Usl di Bologna.
Il progetto si inserisce nel piano di recupero dell'attività differita a causa della pandemia da Covid-19, i cui effetti sono ancora presenti. Nel 2023 sono stati 2.398 i ricoveri complessivi per interventi di Chirurgia Generale negli ospedali dell'Azienda USL, in aumento rispetto agli anni precedenti e con un trend positivo rispetto al recupero degli interventi non erogati durante la pandemia. La Lista unica della chirurgia generale mira ad accelerare ulteriormente la tendenza in corso per raggiungere il pieno recupero del pregresso e il ritorno ai volumi di attività pre-pandemici.