
Bologna, 9 novembre 2024 – A Bologna ci sono "indagini in corso" sul micro-monolocale da otto metri quadrati messo in affitto a 600 euro al mese e in più l’amministrazione comunale, tramite il sindaco Matteo Lepore e la vicesindaca Emily Clancy, ha deciso di presentare un esposto alla Procura sul caso.
A riferirlo è la stessa Clancy, rispondendo nel Question time di ieri alle domande presentate da Giulio Venturi (Lega), Nicola Stanzani (Fi) e Claudio Mazzanti (Pd).
Intanto, "non siamo di fronte a un vero monolocale: otto metri quadrati – sottolinea Clancy – non possono essere considerate abitabili secondo i criteri minimi, nemmeno come camera singola, che dovrebbe essere di almeno nove metri. Di fronte a situazioni come questo, il nostro obiettivo è tutelare la dignità delle persone, contrastare pratiche speculative che sfruttano la complessità del mercato abitativo. Quindi bisogna dire basta alle speculazioni sulla pelle di chi vive la crisi abitativa".

Un minuscolo appartamento monolocale di otto metri quadri in pieno centro a Bologna viene messo in affitto a 600 euro mensili. Ed è anche già occupato, quindi qualcuno ci vive e ne ha accettato il prezzo. Ora però la politica si indigna - a cominciare dal ministro Salvini, e assicura maggiore rigore. L'associazione di categoria degli agenti immobiliari prende le distanze, invitando i propri associati a rifiutare immobili del genere.
Sulla vicenda, il Comune intende dare "il massimo segnale di attenzione": per questo "nelle prossime ore io e il sindaco Lepore presenteremo un esposto alla Procura chiedendo di intervenire a tutela delle collettività del nostro Comune, perseguendo le condotte che danno luogo alle situazioni inaccettabili in atto e che dai nostri primi accertamenti potrebbero configurarsi come reati penali”. Grazie anche a queste verifiche, dunque “gli uffici preposti dispongono già di diversi elementi, ampi e corposi – rimarca Clancy – in vista della conclusione dell’indagine e saranno oggetto anche dell’esposto che io e il sindaco depositeremo".

Il Comune "continuerà a vigilare e a chiedere agli enti competenti di intervenire, come ha sempre fatto". Per quanto riguarda i controlli, "la filiera è piuttosto articolata e il Comune interviene proprio quando ci sono delle segnalazioni. Il nostro Sportello edilizia, la Polizia locale e l’Urp – riferisce Clancy – ricevono fra le 200 alle 300 segnalazioni l’anno, che si trasformano per circa la metà in sanzioni". Dal punto di vista del Comune, "i controlli sono all’interno della filiera dei procedimenti di competenza dell’ente in materia di edilizia privata. Infatti le pratiche edilizie depositate – spiega Clancy – vengono esaminate in base ai risultati dei campionamenti previsti dalla legge regionale, nonché in vista dell’opportunità di esperire i controlli anche rispetto a potenziali profili di irregolarità evidenziati proprio durante il controllo del territorio o scaturiti da segnalazioni dei cittadini”. L’esperienza infatti, “ci consiglia di prestare particolare attenzione – sottolinea Clancy – in presenza di alcuni indizi, interventi su uffici, magazzini non attrattivi per l’uso specifico, recupero dei sottotetti frazionamenti e così via".