Bologna, 14 settembre 2024 – "Nell’ambito del progetto esecutivo si è reso necessario intervenire su alcuni passi carrai presenti lungo il tracciato della linea tranviaria, anche all’esterno del nodo riguardante via Ferrarese, via Mazza, piazza dell’Unità e via Matteotti, prevedendone la modifica o la revoca al fine di garantire la sicurezza e la regolarità della circolazione". Cominceranno a breve a saltare anche i passi carrai per il tram. La scoperta l’hanno fatta i cittadini, non appena lette le ultime lettere di avviso di esproprio, ricominciate a piovere nelle buchette di chi abita sul tracciato della Linea Verde del tram, che collegherà il centro della città (via dei Mille) a via di Corticella. Il progetto della Verde ha subìto delle modifiche (il tracciato è stato accorciato, alcune opere sono saltate per guadagnare denari e tempo), ed ecco perché i cittadini hanno ricevuto la lettera di avviso del deposito della variante. Espropri evidentemente necessari, ma si torna al noto corto-circuito comunicativo.
I passi carrai sembravano al sicuro in via Indipendenza, per esempio, all’incrocio Mille-Irnerio. Così non è, la cittadina Rebecca Anzolini: "Nella lettera non si capisce granché, un modo di comunicare pessimo del Comune, una raccomandata generica che delega al cittadino tutte le verifiche – spiega la commerciante –. Sarebbe il portone di uscita del condominio, vedremo, l’amministratore non ci ha detto nulla. Speriamo non esproprino nulla. Cosa ne penso del tram? Sembra una cosa vecchia, antiquata. Quei soldi li avrei spesi per altre cose, tipo per bus navetta più piccoli".
All’attacco Forza Italia, Nicola Stanzani: "Quella della revoca dei passi carrai (probabilmente per aver sbagliato le misure) è veramente l’ultima frontiera dell’incompetenza di questa amministrazione – dice il consigliere comunale –, che non riesce a mettere in fila un progetto che stia in piedi. Ma è anche la cifra dell’attenzione e della cura che chi ci governa riserva ai cittadini bolognesi. Eh sì, perché comunicare con una letterina la revoca di un passo carraio da l’idea del rispetto che questa sinistra turboprogressista riserva alla libertà delle persone". D’accordo Annamaria Cesari: "Pare che a Bologna si stia sperimentando un nuova forma di urbanistica: il “progetto a sorpresa’. Chi ci rimette, al solito, è il cittadino bolognese che si potrebbe vedere addirittura revocato il passo carraio di casa. Deve assoldare un legale che in 30 giorni deve presentare memorie a sua difesa per limitare i danni".