Bologna, 15 settembre 2024 – Ripartenza a singhiozzo e tra le polemiche per il servizio ferroviario della Bologna-Vignola, reduce da tre mesi di chiusura per interventi di sistemazione dei binari e delle massicciate danneggiate dalle alluvioni di maggio. Da alcuni giorni i convogli senza passeggeri eseguono sia di giorno che di notte corse di prova per testare la funzionalità degli impianti. Ma il vero test del servizio inizierà domani, con l’apertura delle scuole e il ritorno degli studenti, che rappresentano una quota rilevante dei passeggeri, specie nelle carrozze del mattino e del primo pomeriggio. Ed è proprio nella seconda corsa del mattino, quella in partenza da Vignola alle 6,58, che è spuntata la prima brutta notizia stampata nel nuovo orario che entra in vigore proprio domani.
Il convoglio che fino allo scorso anno scolastico era cadenzato a misura di studente, da domani partirà invece un quarto d’ora più tardi e approderà alla stazione di Bologna centrale non più alle 7,44 bensì alle 7,59, ovvero un minuto prima che suoni la campanella di ingresso delle scuole.
Uno sfasamento che ha mandato in tilt l’organizzazione oraria di centinaia di famiglie che da alcuni giorni hanno iniziato a tempestare di segnalazioni e proteste i centralini di Trenitalia Tper, di sindaci, assessori e dell’associazione degli utenti ‘In prima classe per Bologna-Vignola’. Il tutto per 15 minuti di slittamento in avanti dei tempi di questa corsa motivati con le esigenze tecniche indotte dall’avvio della prima linea passante Sfm1 Porretta-Pianoro. Sulla linea Porrettana le proteste di studenti e pendolari erano fioccate già a giugno con la prima fase sperimentale del passante che, numeri alla mano, secondo Regione e Città metropolitana, in luglio ha portato a un più 15% nel numero di passeggeri. Da qui la decisione di portare a quattro il numero dei treni passanti sulla tratta Casalecchio-Bologna-Pianoro dal 19 settembre.
Peccato che, come per una coperta troppo corta, a subire le conseguenze di questa decisione oltre ai passeggeri della Porrettana ora arrivano anche quelli della Vignolese. Un effetto-domino dalle conseguenze difficilmente prevedibili, con le famiglie che annunciano raccolte di firme, ma che dovranno decidere il da farsi: portare i figli alla stazione per partire mezz’ora prima, passare all’autobus, o accompagnarli direttamente in automobile.
Scelte difficili per tanti studenti, che si alzano già ora prima delle 6 per arrivare in autobus alle stazioni dei treni. “Tanti si sono rivolti a noi per un problema che sollevammo già 18 mesi fa – chiarisce Maurizio Quartieri, portavoce dell’associazione utenti della Vignolese –. La Città metropolitana ha avuto la sensibilità di congelare la decisione che però ora è diventata operativa, e questo senza un reale confronto con gli utilizzatori finali”. A interrogare la giunta regionale su questo tema e sottolineare le richieste di famiglie e pendolari è la capogruppo di FdI Marta Evangelisti.