REDAZIONE BOLOGNA

L’impresa dell’ingegnere loianese: "Ecco il ponte che unirà la Guyana"

Vittorio Nascetti coordina i lavori per il New Demerara River Bridge, un’infrastruttura di tre chilometri "Il nuovo collegamento a quattro corsie aumenterà i trasporti e favorirà la crescita dell’intero paese".

Vittorio Nascetti lavora per la società Politecnica Building for Humans

Vittorio Nascetti lavora per la società Politecnica Building for Humans

Un’improvvisa svolta nel proprio percorso professionale ha condotto l’ingegnere loianese Vittorio Nascetti fino a Georgetown, Guyana, dove la società Politecnica Building for Humans per cui lavora è coinvolta nella direzione lavori del New Demerara River Bridge, un’infrastruttura strategica che permetterà di collegare le due sponde della capitale della Guyana. Considerando anche il Belize, l’azienda italiana è stata coinvolta in sei progetti tra ponti e autostrade.

Ingegner Nascetti, oggi tanti chilometri la separano dalla provincia bolognese. Da dove è iniziato il suo percorso?

"Nell’estate 2016 ho svolto il mio primo tirocinio nel cantiere della scuola elementare di Loiano, quando ero uno studente del quarto anno del corso di Ingegneria Edile e Architettura all’Università di Bologna. Dal 2019 collaboro con la società d’ingegneria Politecnica Building for Humans".

Com’è arrivato fino in Guyana?

"Si tratta di un’opportunità di lavoro interna all’azienda che ha incontrato la mia propensione a percorrere un’esperienza professionale diversa e a conoscere un’altra parte di mondo".

Qual è il suo incarico?

"Rivesto il ruolo di Country Supervisor con compiti gestionali e tecnici. Mi rapporto coi consulenti e i subappaltatori locali in quanto unico rappresentante di Politecnica sul campo operativo dei lavori in Guyana. Mi impegno a garantire che le squadre operino secondo gli standard europei, portando il know-how italiano nella gestione del personale e nello svolgimento delle attività. Complessivamente, coordino quotidianamente il lavoro di 32 tra ingegneri, esperti di sicurezza e dei materiali".

La recente scoperta dei pozzi petroliferi in Guyana sta accelerando la modernizzazione del paese che necessita di infrastrutture efficienti per sostenere un rapido sviluppo economico. Come si colloca il vostro progetto in questo contesto?

"Coi suoi quasi tre chilometri di lunghezza e le quattro corsie di percorrenza, la nuova struttura aumenterà il volume dei trasporti e favorirà la crescita dell’intera Guyana, anche se le diseguaglianze economiche nel paese restano evidenti. Politecnica sta coinvolgendo due studenti dell’University of Guyana nei suoi progetti europei, per formare due futuri professionisti del territorio. Queste sono le considerazioni che ho condiviso anche con l’ambasciatore italiano a Panama, Fabrizio Nicoletti, e al sottosegretario agli affari esteri, Giorgio Silli, che ho incontrato nel corso della missione della delegazione italiana a Georgetown".

Ludovico Baviera