di Monica Raschi
Il calo delle nascite che caratterizza l’intero Paese dove, si stima, tra 50 anni ci saranno 11,5 milioni di persone in meno, metterà in seria crisi interi comparti produttivi dove non ci sarà più manodopera disponibile. Nel Bolognese, tra i settori che avranno maggiori difficoltà ci saranno il comparto agricolo, quello degli allevamenti, tutti settori artigianali, della manutenzione, quello sanitario e dell’assistenza alle persone. Lo studio sull’inverno demografico e il conseguente impatto sul mercato del lavoro in Emilia Romagna e nella Città Metropolitana di Bologna, effettuato da Gianluigi Bovini e Franco Chiarini, sarà presentato domani (dalle 9 in SalaBorsa). La ricerca commissionata dalla Fondazione Generazioni della Cisl (presidente Sergio Palmieri), in collaborazione con Cisl Area Metropolitana bolognese e Cisl pensionati.
"Per il Bolognese è possibile effettuare una proiezione sui prossimi dieci anni, e non 50, visti i numeri più piccoli: è previsto il proseguimento del calo delle nascite e, di conseguenza, della forza lavoro, quella che va dai 15 ai 64 anni – spiega Bovini –. Mancherà manodopera in settori economici altamente strategici, che vanno dall’agricoltura alla cura della persona. Bologna e la sua provincia reggeranno un po’ meglio rispetto a città come Ferrara che perderanno il 7,5 per cento della popolazione. E questo perché Bologna ha una grande forza attrattiva rispetto alle altre regioni italiane e anche sull’estero. Ma poi anche qui arriveranno i problemi. Cosa fare? E’ quello che cerchiamo di analizzare nello studio: una parte sarà sostituita dall’automazione e dall’intelligenza artificiale – chiarisce – ma solo in settori a mansioni ripetitive, come quelli industriali che si stanno già automatizzando. A fronte di ciò bisogna dire che ci sono anche tanti giovani che non studiano e non lavorano: attualmente nel Bolognese si stima siano circa 14 mila con età fra i 15 e i 29 anni, quindi bisogna incentivare questi ragazzi. Poi bisogna fare in modo che i tempi di lavoro e vita si concilino meglio, ragionare su quegli anziani che vogliono ancora lavorare e poi sull’immigrazione".
"Abbiamo, insieme alla Fondazione Generazioni e alla Fnp, voluto esaminare l’inverno demografico con un approccio scientifico. Il quadro bolognese e metropolitano, seppur con numeri migliori di altri territori, evidenzia uno scenario sempre più preoccupante – sottolinea Enrico Bassani, segretario generale Cisl Area metropolitana bolognese –. Auspichiamo un’azione collettiva tra istituzioni, parti sociali e forze economiche. Noi come sindacato siamo pronti a fare la nostra parte".