Lascerà in queste ore l’Italia per essere accompagnato in Pakistan l’imam Zulfiqar Khan, dopo che la giudice del Tribunale civile di Bologna, Emanuela Romano, ha convalidato il provvedimento d’espulsione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Nel frattempo il suo legale, Francesco Murru, ha fatto sapere di aver ricevuto il mandato per fare ricorso contro il provvedimento al Tar del Lazio. L’imam attenderà quindi l’esito del ricorso lontano dall’Italia. "Prendiamo atto della decisione del Tribunale civile, sezione Immigrazione, di convalidare di provvedimento di espulsione del ministro Matteo Piantedosi a carico dell’Imam Zulfiqar Khan – ha dichiarato lo stesso avvocato Murru –. Pur avendo la difesa presentato tutte le motivazioni formali e sostanziali ostative alla convalida, espresse anche personalmente da Zulfiqar, come ha chiarito la stessa pronuncia del giudice il controllo dell’autorità giudiziaria ordinaria sul provvedimento di allontanamento deve essere limitato alla regolarità e tempestività della misura adottata dal questore. Senza che il giudice della convalida possa esercitare un controllo sulle ragioni dell’atto". Quindi, ha rimarcato il legale, "questo tipo di valutazione potrà essere fatta nell’eventuale giudizio di merito davanti al Tar".
Zulfiqar, ha fatto sapere Murru, "era molto sereno e rimane fiducioso verso le istituzioni e la magistratura, questa mattina (ieri, ndr) mi ha conferito mandato anche per presentare, entro i termini, il ricorso. Dove potranno essere valutate anche le ragioni sostanziali di opposizione al provvedimento, che intendo continuare a far valere in quella sede". L’imam sarebbe meritevole di espulsione dal Paese perché, secondo il ministero dell’Interno, manifestava una visione integralista del concetto di jihad, avendo contatti con personaggi dell’Islam "ultra-radicale". Avrebbe inoltre esaltato il martirio dei mujahidin nel conflitto israeliano-palestinese, rivendicando il sostegno ad Hamas. Khan Zulfiqar guidava il centro islamico di via Jacopo di Paolo.
Duro il commento di Elena Ugolini, candidata del centrodestra alle prossime elezioni regionali, alle urne si andrà il 17 e il 18 novembre. "Quando ci sono luoghi chiusi dove le persone predicano l’intolleranza, l’odio e la violenza diventano sempre luoghi pericolosi – ha dichiarato l’ex sottosegretaria del governo Monti riferendosi al decreto di espulsione per l’imam –. In questo caso abbiamo avuto notizia di collaborazioni con infiltrazioni terroristiche, quindi una notizia molto importate e pesante e non possiamo tollerare nel nostro Paese luoghi che posso coltivare queste cellule cancerogene". Proprio in questi giorni Fratelli d’Italia ha sottolineato di aver cominciato a segnalare da tempo l’operato di di Khan. Però per Ugolini, interpellata dalla trasmissione ‘Diario del giorno’ su Rete 4, la presenza di un imam così controverso "non era una notizia che era girata all’interno della nostra città. E’ chiaro che quando dice ‘sono stato espulso ingiustamente perchè mi è stata tolta la libertà di espressione’, questa – ha proseguito la candidata – è un’affermazione molto discutibile, perché la libertà di espressione non può andare contro le regole, la Costituzione e il rispetto della nostra democrazia". Bene, dunque, che i rappresentanti della comunità islamica "accettino il decreto di espulsione con favore", ha aggiunto Ugolini. Per l’aspirante governatrice "si deve favorire, all’interno della scuola e della società civile, un’integrazione vera. Perché esiste integrazione quando c’è una condivisione forte e sostanziale dei nostri valori, dei valori della democrazia e della libertà. Non possiamo avere un’integrazione solo di facciata, è un lavoro diffuso che dev’essere continuamente realizzato a tutti i livelli". Il commento del sottosegretario leghista Alessandro Morelli: "Una buona notizia l’espulsione dell’imam di Bologna Zulfiqar Khan, che inneggiava ad Hamas, voleva tenere lezioni di Jihad, manteneva rapporti con ambienti ultra-radicali e minacciava esponenti politici, tra cui il sottoscritto e altri parlamentari della Lega", la sua nota.
pa. ros.