Si avviano verso il completamento i lavori di messa in sicurezza del fiume Idice al confine tra Budrio e Molinella, dove sorgeva il Ponte della Motta, crollato nell’alluvione di maggio 2023. Questo quanto emerso dal sopralluogo di ieri mattina alla presenza di Irene Priolo, presidente della Regione facente funzione, Debora Badiali, sindaco di Budrio, Bruno Bernardi, neoeletto sindaco di Molinella e Matteo Montanari, sindaco di Medicina da pochi giorni nominato, in Città Metropolitana, come delegato ai lavori di ricostruzione post alluvione.
"È già terminato l’80 per cento del secondo cantiere - specifica la presidente Priolo e, entro l’anno un nuovo intervento, il secondo stralcio, da 20 milioni di euro. Questa è tra le opere più complesse e onerose legate alla tragedia del 2023".
Facendo un passo indietro si può riassumere che sono due i macro-interventi avviati subito dopo l’esondazione dell’anno scorso per un investimento totale di 32 milioni di euro, di cui uno già terminato, ovvero la risistemazione nell’alveo del corso d’acqua, la realizzazione di una prima ‘tura’ per la chiusura della falla e l’allargamento dell’Idice in vallata per favorire il deflusso.
Il secondo è, invece, in pieno svolgimento con la ricostruzione degli argini, per circa tre chilometri e mezzo, e la realizzazione di barriere impermeabili all’interno degli argini stessi.
Le opere sono quasi concluse e termineranno, da cronoprogramma del cantiere, entro inizio ottobre. Il cantiere continuerà per tutta l’estate, rispettando i tempi previsti. Infine, entro l’anno sarà affidato un nuovo intervento da 20 milioni di euro con risorse stanziate da ordinanza del Commissario.
"Terminato nel minor tempo possibile il primo macro intervento, stiamo completando ora la ricostruzione dei rilevati degli argini - conclude la Priolo - . Questo è sicuramente il cantiere più complesso e oneroso attivato dopo gli eventi di maggio 2023, che hanno causato danni ingenti delle sponde arginali dell’Idice per circa quattro chilometri: quello di oggi, quindi, non è il primo sopralluogo sul posto e non sarà l’ultimo.
Dopo aver riportato nel proprio letto il corso d’acqua e garantito il deflusso, si prosegue alla ricostruzione degli argini e alla loro impermeabilizzazione.
Il ripristino di questo tratto e fondamentale e rispettare i tempi di consegna è un segnale di attenzione e di rispetto verso le comunità duramente colpite dall’alluvione".
Zoe Pederzini