
Un gruppo di residenti indica l’area dell’ex caserma Stamoto: "Viavai continuo di persone che scavalcano la recinzione"
Bologna, 3 aprile 2025 – Sono passati due anni dall’approvazione del protocollo d’intesa tra Demanio Militare e Comune per la riqualificazione dell’area dell’ex Stamoto, ma il degrado e l’incuria sono immutati.
Preoccupazioni dei residenti e problemi di sicurezza
I residenti si sentono sempre meno sicuri e ancor meno ascoltati. Basta nominare l’ex caserma di viale Felsina, troppo spesso teatro di spaccio, rave abusivi e occupazioni, per leggere sui loro volti un misto di rabbia, amarezza e rassegnazione. In pieno giorno, in via Castelmerlo – uno degli accessi più agevoli all’area – si assiste a un viavai continuo di persone che scavalcano la recinzione. E, come racconta un residente, "c’è anche un passaggio continuo di macchine: alcuni ‘clienti’ si fanno persino portare in taxi".
Progetti comuni e risultati mancanti
Il progetto del Comune prevede alloggi per studenti, in parte di edilizia sociale, uno studentato e due nuovi parcheggi. Ma mentre il protocollo tra Demanio e Comune si avvicina alla scadenza, i residenti continuano a convivere con il degrado. Daniela Bottino fa il punto della situazione: "Dopo l’occupazione di un anno fa, con tanto di rave, il sindaco aveva promesso interventi. Ma da allora nulla è cambiato, nessuno ci ascolta. L’ex caserma era un punto di riferimento per la socialità: c’erano il circolo del tennis, corsi di ginnastica e di lingua. Ora è diventata una terra di nessuno".
Denunce e racconti dei cittadini
Maurizio Negroni, che da anni si batte per la riqualificazione dell’area, aggiunge: "Il Comune, che dovrebbe occuparsi dell’area e contrastare incuria e degrado, ci ha completamente abbandonati. La zona è lasciata in balia dello spaccio". Andrea Leone, residente di lungo corso e membro del Comitato ex Stamoto – nato nel novembre 2024 e composto da una quarantina di cittadini – racconta un aneddoto che in pochi conoscono: "Oltre ai rave e allo spaccio, si sono verificati fatti che hanno dell’incredibile: anni fa, quando si diffuse la voce che la zona fosse abbandonata, qualcuno ha persino scaricato un intero tir pieno di ecoballe di rifiuti, come fosse una discarica. Il tir rimase sotto sequestro per anni. È un’area che, se venisse riqualificata, potrebbe avere una grande utilità, ma che così porta solo problemi".
Problemi diffusi nella zona
L’ex Stamoto, però, è solo la punta dell’iceberg di una zona lasciata al degrado e all’incuria: dal centro sociale semi abbandonato a linee di autobus soppresse, da un parco – adiacente alla scuola d’infanzia – diventato pericoloso a parcheggi introvabili. Tutti fattori che impattano negativamente sulla vita quotidiana dei cittadini. "Ho due figli e la sera sia loro che io abbiamo timore di uscire: non ci sentiamo al sicuro", rivela Verdiana Imparato. Le fa eco Emilio Rovitti: "Non esco più di sera perché ho paura. Nel parco hanno rapinato diverse persone e la criminalità è fuori controllo. A tutto questo si aggiunge il problema dei parcheggi, con cui conviviamo ogni giorno.
Impatto economico e testimonianze locali
E poi, come spesso accade, il degrado si ripercuote anche sulle attività economiche della zona. Lo sa bene Salvatore Acanfora, titolare di Caruso, che vive qui dagli anni ‘80 e nel tempo ha assistito alla trasformazione della zona: "Il mio ristorante risente molto del degrado, soprattutto la sera. Spesso accade che le clienti, trovando parcheggio lontano, ci chiedano di accompagnarle perché hanno paura".
Infine, per alcuni il problema sembra irrisolvibile, almeno fino a quando "il Comune non raderà al suolo i capannoni – sentenzia con una vena di sarcasmo Marco Scaglieri, edicolante della zona, che aggiunge –. Mia moglie lavora in centro e le capita di sentire clienti dire: 'Andiamo in Castelmerlo a comprare la roba'". Venire qui per acquistare droga è ormai la normalità.