DONATELLA BARBETTA
Cronaca

Leucemia a 18 anni, trapianto e Maturità a Bologna: "La malattia non mi ha fermato"

Chiara ce l’ha fatta: voto 100 per la studentessa del Copernico dopo l’esame on line al Sant’Orsola. "Ho sofferto e lottato ma con la forza di volontà ci si può rialzare"

Il sorriso e la felicità di Chiara durante una vacanza e dal Sant’Orsola dopo la Maturità

Il sorriso e la felicità di Chiara durante una vacanza e dal Sant’Orsola dopo la Maturità

Bologna, 5 luglio 2021 - Ha lottato come una leonessa e ce l’ha fatta. Chiara, 18 anni, studentessa del liceo Copernico di Bologna, ha sostenuto la Maturità linguistica nell’unità trapianto dell’oncoematologia pediatrica del Sant’Orsola, pochi giorni dopo aver ricevuto dal padre le cellule staminali per curare la sua leucemia. "Come ho fatto? Non lo so neppure io. L’esame on line è durato un’ora e cinque minuti e sono stata male la sera precedente, al mattino prima dell’interrogazione e poi dopo. È una cosa che non realizzo ancora neppure io, sono andata oltre le mie capacità e ho avuto 100. Racconto la mia storia per dare coraggio ai ragazzi ricoverati come me e a chi soffre anche per altri motivi: con la forza di volontà ci si può rialzare".

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Chiara è stata colpita quattro anni fa da una forma di leucemia e dopo un ciclo di cure, quando sembrava che il peggio fosse passato, la malattia si è ripresentata a gennaio e da allora i ricoveri al Policlinico si sono susseguiti. Fino ad arrivare al mese scorso. «Sono entrata in ospedale il primo giugno, il 10 c’è stato il trapianto, le staminali le ha donate mio padre, compatibile con me al 50%, e nei giorni seguenti non sono stata bene. Così, quando parlavo della Maturità – ricorda –, tutti mi dicevano ‘dai l’esame nelle sessione straordinaria di settembre’, ma non volevo rimandarla, perché poi ci sarà da preparare il test di Medicina in inglese per l’ammissione all’Università. Ho saputo solo dieci giorni prima che la data fissata per l’esame era il 28. Allora ho studiato intensamente, andavo avanti tra una crisi di vomito e l’altra e anche con il mal di testa".

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Però non si è mai sentita sola. "I miei genitori mi hanno aiutato a preparare in power point l’elaborato in inglese e francese sull’infanzia e i diritti del bambino. L’interrogazione è iniziata da lì e poi è proseguita con domande di italiano, di letteratura spagnola, e poi storia, filosofia e scienze". E adesso, dopo aver ottenuto il massimo dei voti? "Sto cercando di recuperare le forze. Ed è stato bello ricevere i messaggi di alcuni miei compagni, erano tutti convinti che avrei sostenuto la Maturità più avanti. Ho centrato l’obiettivo e vorrei ringraziare tutto il personale dell’ospedale che mi è stato vicino".

Il professor Andrea Pession è il direttore unità operativa di Pediatria e ha una convinzione: "Chiara diventerà un bravissimo medico, è molto preparata e ha una grande umanità. L’abbiamo messa in contatto con alcuni neolaureati che stanno organizzando corsi all’esame di ammissione per entrare a Medicina. Le staminali emopoietiche del padre hanno attecchito e la malattia è in remissione". In prima linea accanto a Chiara anche un’associazione. "Il suo è stato un esame speciale – sottolinea Francesca Testoni, direttrice di Ageop Ricerca – perché lo ha affrontato in una condizione estremamente difficile e il suo trapiantologo, Arcangelo Prete, ha consentito ai genitori di stare contemporaneamente con lei in modo che la famiglia condividesse la gioia di quel momento speciale. Realizzare una medicina più umana è possibile, fa parte della cura".