FEDERICA GIERI
Cronaca

Lettera a Babbo Natale, il desiderio di Samuel: “Fammi avere la protesi”

Il Centro specializzato di Vigorso di Budrio è stato alluvionato per tre volte in due anni, ma a gennaio dovrebbe riprendere l’attività. “Chiameremo subito quel bambino”

Nel riquadro Samuel, 6 anni e nella foto grande il lavoro dei tecnici del centro Inail di Vigorso di Budrio (Bologna)

Nel riquadro Samuel, 6 anni e nella foto grande il lavoro dei tecnici del centro Inail di Vigorso di Budrio (Bologna)

Bologna, 27 novembre 2024 – La letterina a Babbo Natale è imbucata. Con tanto di firma: un gigantesco Samuel a matita subito sotto i nomi di mamma e papà, Francesca e Giorgio. Samuel è un bel bimbetto, dallo sguardo vispo, di sei anni e abita in una provincia del Veneto.

Samuel ha un desiderio bruciante: una protesi nuova per uno dei femori affetto da una grave patologia. Babbo Natale e i suoi magici elfi lo accontenterebbero di certo se non fosse che stavolta, a ostacolarli, ci si è messa l’alluvione dell’ottobre scorso.

Il diluvio che si è abbattuto su Bologna e sull’area metropolitana ha fatto straripare il fiume Idice che ha allagato il Centro Protesi Inail a Vigorso di Budrio. Obbligandolo così a chiudere i battenti. La buona notizia, comunque, c’è. “Il Centro, in modo presumibile, riaprirà a fine gennaio”, fanno sapere dalla struttura che, all’indomani dell’alluvione, ha contattato tutti i pazienti, spiegando la situazione e dirottandoli, ove possibile, sulle sue filiali a Roma e Lamezia. Ahimé, però, Samuel abita troppo lontano rispetto alle alternative. Inoltre il trasferimento implica anche un iter burocratico lungo, con richiesta di ulteriori autorizzazioni all’Ausl di riferimento. “Avevamo già prospettato ai genitori di Samuel le alternative” fanno sapere sempre dal Centro Protesi Inail di Vigorso che, proprio ieri, li ha ricontattati per informarli della presumibile apertura di fine gennaio. E soprattutto per confermare loro che Samuel è in lista e che verrà chiamato subito.

Nella sua letterina anzi una letterona, perché a Babbo Natale si racconta tutto, Samuel ha snocciolato la sua lunga storia e i suoi viaggi sanitari per curare la sua patologia. Come di quando, “finché ero ancora nella pancia”, ai suoi genitori “è stato detto” di questa patologia e “sembrava che l’unica soluzione fosse non farmi nascere. Per fortuna – scrive – ho trovato un ginecologo bravissimo” che, in due giorni, dopo alcune visite all’ospedale vicino a casa, li ha dirottati a Verona dove “sono tutti splendidi”. Un susseguirsi di esami con l’ecocardiogramma che prova come “il mio cuore funzionava bene”.

Da lì Samuel e la sua famiglia passano all’ospedale Gaslini di Genova dove vengono “tranquillizzati: è un osso niente di grave”, ricorda Samuel, con l’aiuto di mamma e papà. Altro tour de force di check up per Samuel. L’ortopedico del Gaslini, davanti all’ecografia, sorridendo dice: “Voi non potete capire, ma questo bambino non lo terrà fermo nessuno. Andate tranquilli”. Finalmente, è tempo di appendere il fiocco azzurro. Samuel, però, nasce a Vicenza perché lì c’è il reparto di emergenza neonatale dove sono tutti “super bravi e gentili”. Samuel è un globetrotter della sanità tanto che, filosofeggia, “sulla carta d’identità ho scritto luogo di nascita: Vicenza”.

Il piccoletto dall’argento vivo addosso comincia la fisioterapia. Di nuovo bisogna fare i bagagli: direzione Genova per l’ennesima gragnuolata di esami. “Va beh, sono bellissimo anche se ho la gambetta corta”, osserva Samuel a cui viene consigliato di rivolgersi al “super famoso Centro Protesi Inail di Budrio”.

Lì “ci si apre un altro mondo con persone super fantastiche” come Sonia, Gianluca, Davide, Valerio, Giovanni e tanti altri. Nella vita di Samuel, Francesca e Giorgio irrompe l’alluvione. Doveva arrivare la quinta protesi, ma tutto si blocca perché, per la terza volta in due anni (2023 e 2024, ndr), il Centro Protesi Inail è finito sott’acqua. “La mia protesi – spiega Samuel da vero esperto - non è così semplice da fare. È particolare perché la mia non è un’amputazione, ma una malformazione”. Ed ecco qui la richiesta di aiuto a Babbo Natale affinché gli porti un’anca nuova. Nel finale, all’ultima riga, parlano mamma e papà: “Cosa possiamo rispondergli?”.  Ieri la buona notizia, la protesi arriverà.