(...) Oggi a Bologna, come nel resto del Paese, le persone nella società si dividono in garantiti, garantiti male, garantiti quasi per niente. Molti sono i motivi, non solo la recente drammatica pandemia. Ma è un fatto che mentre alcuni strati della società veleggiano abbastanza tranquillamente verso il futuro, altri, i più, sono preoccupati, a volte smarriti e in grave difficoltà. E di questo risente tutta la società, che vediamo impaurita, chiusa al futuro (come la grave crisi demografica dimostra) e attraversata da rischiosi fenomeni di egoismo. Bologna è pericolante. Non troverà forze se non dove sono radici robuste e non ideuzze velleitarie.
Io voglio lavorare perché i non garantiti si sentano più sostenuti. La mia scelta di campo non sarà partitica o ideologica, ma a favore dei meno garantiti. Certo, nessuna società può ‘garantire’ tutto a tutti, è una idea utopica e falsa che ha prodotto gravi guasti nel secolo scorso e anche ora. L’Ente Pubblico non può occuparsi di tutta la vita dei cittadini, dalla culla alla bara, come invece sembrava essere lo scopo dell’Amministrazione anche in questa città. Ma la politica ha il compito di offrire a tutti le condizioni migliori perché le persone, cittadini singoli, associazioni, imprese, gruppi, tentino di costruire la propria esistenza, contribuendo, in modo sussidiario, anch’essi al bene comune. Tutti siamo chiamati, senza forzature ideologiche, ad affrontare sfide che vanno dal lavoro alla sicurezza, dalla educazione al welfare.
Ma ecco, allora, le domande. Come aiutarci a rinnovare uno spirito ideale, disinteressato, nell’impegno politico e sociale? Come aiutare a Bologna il sorgere di uomini liberi e forti, come diceva Luigi Sturzo ? Come aiutare – ognuno nella propria responsabilità – a fare in modo che occuparsi di politica non sia una cosa disdicevole, come han voluto far credere per troppo tempo in modo colpevole talune forze occulte e manifeste? Se la politica in cui vive il gioco democratico delle idee è debole, come si vede, diventano più forti gli interessi particolari, gli interessi dei più forti economicamente. Come fare perché nei cittadini di Bologna, in genere attenti alla cosa pubblica, animati da grandi tradizioni cristiane, laiche, socialiste, ma oggi certo provati dalla crisi, risorga un senso civile non avvelenato da faziosità banali, un impegno ideale e sincero per il bene comune ? Lei è padre, e oltre alla grande sensibilità su questi temi che tutti le riconoscono, ha anche una grande responsabilità per questo. Io, da parte mia, ho deciso di metterci la faccia e la mia esperienza di ‘uomo qualunque’ che come tanti miei concittadini qui lavora, tira su famiglia tutti i giorni e cerca di dare un contributo, concreto e positivo.
Fabio Battistini,
candidato sindaco