Una serata non solo per ricordare Guglielmo Marconi in occasione del centocinquantenario dalla sua nascita, ma soprattutto un’occasione "per promuovere la sua figura, di uomo di scienza e di cultura, nel nostro futuro". È questo l’obiettivo dell’appuntamento culturale del circolo Bononia, che l’altra sera ha aperto le porte di palazzo Bolognetti per ’Guglielmo Marconi 150’. Con una platea foltissima, tre gli ospiti, soci eminenti del circolo, che hanno dato vita a un dialogo a più voci, insistendo sull’importanza di costruire "un progetto futuro, sul nostro territorio, per Marconi – sottolinea la presidente Rosanna Ghetti, archeologa e storica dell’arte greca e romana, che ha aperto l’evento –. È molto importante che nella nostra città non si spengano le luci su Marconi, dopo le celebrazioni di questa ricorrenza".
Perché è "il padre della modernità: il mondo moderno, infatti, deve tutto a Marconi – continua la presidente, la prima donna a guidare il club –. E la nostra città ama Marconi, vorrà custodirlo sempre, promuovendone la figura".
A intervenire sono stati il sindaco Matteo Lepore, il presidente di Bologna Welcome, Daniele Ravaglia, e la direttrice di Qn, Carlino, Nazione, Giorno e Luce!, Agnese Pini.
"Tre personaggi ideali che hanno messo in luce una grande armonia di pensieri e tempi, in un dialogo che ha con sinergia unito le menti – aggiunge Ghetti –. Marconi è spesso rimasto nell’ombra in quanto uomo di destra. Un errore, perché la cultura non ha colore politico, è un patrimonio di tutti. Parole condivise anche dal sindaco Lepore", secondo cui Marconi "deve essere un patrimonio per i giovani – prosegue la presidente –, ai quali può insegnare molto grazie alla cultura: Marconi con la sua scienza etica voleva salvare l’umanità". Per questo deve entrare sempre più nei "corsi di divulgazione e formazione nelle scuole". Per Ravaglia, invece, "i percorsi marconiani devono essere mirati con una linea turistica dedicata, partendo dalla città verso il museo".
In sala anche Barbara Valotti, direttrice del museo Marconi. "Dall’evento è emerso che Bologna ama Marconi e vorrà custodirlo sempre, promuovendone il valore – conclude Ghetti –. Per questo siamo al servizio di qualunque progetto ci venga proposto, da qualunque ente. Siamo una realtà storica che vuole essere al servizio del territorio e farne parte profondamente".