ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Lepore si allarga verso centristi e cattolici

Sintonia con Rondoni: "Ho incontrato spesso gli amici di ’E’. Il prossimo sindaco deve ricucire". Oggi dialogo web con l’ex premier Letta

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di Rosalba Carbutti

Alle Comunali 2021 tutto può succedere. "Lo stallo alla messicana del Pd" (copyright di un dirigente dem) può anche trasformare Matteo Lepore in catto-centrista. Un’esagerazione? Forse sì. Ma di sicuro, le manovre verso il centro cattolico dell’assessore alla Cultura sono in atto. A dare il là, le parole di miele per Lepore del poeta Davide Rondoni, intellettuale vicino a Cl, fondatore del movimento ’E’. Ma in ballo ci sono anche i prossimi appuntamenti del golden boy della giunta Merola con l’ex premier Enrico Letta e l’economista dell’Università Cattolica Mauro Magatti a far aggiungere tasselli alla ’svolta’ dell’assessore alla Cultura che, da sempre, ha più feeling con movimenti e mondi alla sinistra del Pd.

Rondoni l’ha detto chiaro e tondo: "L’unico tra i candidati del centrosinistra che abbia mostrato attenzione per il nostro movimento è stato Lepore, che mi ha chiamato subito. Ci stimiamo e non abbiamo mica chiuso a nessuno da quella parte...".

L’assessore, dalla sua, risponde alla cortesia: "Con alcuni degli amici del gruppo ‘E’ ci siamo incontrati in questi anni e mi ha fatto molto piacere leggere le parole di stima di Rondoni sul Carlino, che contraccambio. Ho apprezzato anche le sue riflessioni, che mi trovano d’accordo su diverse cose. Anche io sono convinto che il profilo del prossimo sindaco di Bologna debba essere quello di un sindaco di strada, capace di ricucire quello che oggi è strappato".

La ricucitura di Lepore in vista di una coalizione la più larga possibile è iniziata qualche settimana fa, con l’apertura al dialogo con ’Bologna Civica’ e al Centro Bologna, ma venne respinta. L’assessore, però, non demorde. Oggi alle 16 sulla sua pagina Facebook andrà in onda il dialogo con Enrico Letta, già presidente del Consiglio e direttore della Scuola di Affari internazionali dell’Istituto di Studi Politici di Parigi, sulle città e l’Europa oltre il Covid. Domani, invece, appuntamento web con Magatti che punta ad affrontare il post-Covid seguendo le tracce di Papa Francesco. Insomma, l’obiettivo è aprire e aprirsi ad altri mondi, per allargare il più possibile. Un allargamento che s’inserisce in un contesto complicato per il Pd. Dopo l’uscita di scena di Elisabetta Gualmini, il nome di Lepore è più forte, e la possibilità che esca un nome unitario entro Natale impossibile. Di certo c’è che Luigi Tosiani non ha smesso di lavorare. La quadra si dovrebbe trovare dopo le feste, per evitare di andare troppo oltre. In caso di primarie ci sarebbero l’assessore Alberto Aitini (arrivato alle consultazioni del partito al primo posto), ma anche il titolare del Lavoro Marco Lombardo e Alessandro Alberani, presidente Acer. Tra i nomi forti resta Andrea De Maria, su cui gran parte del fronte anti-Lepore vorrebbe convergere. Insomma, tutto può succedere.

Quello che filtra è che nei prossimi giorni verrà indicata una data per riunire gli organismi del partito, con più probabilità per gennaio. Intanto, resta un nodo. Di non poco conto. Che cosa farà la sinistra. Da Coraggiosa a Coalizione Civica. Tosiani incontrerà a breve Coraggiosa di Elly Schlein. E poi si vedrà.