Un incontro faccia a faccia. Un’occasione per fare il punto sulla situazione post alluvione, sulla tenuta di fiumi, torrenti e canali, su quello che c’è da fare e sull’ordine delle priorità secondo cui agire. All’insegna, soprattutto, di "uno spirito di collaborazione" invocato in maniera bipartisan negli ultimi giorni. Matteo Lepore e Galeazzo Bignami si sono incontrati ieri mattina, negli uffici di Palazzo d’Accursio, per mettere nero su bianco le esigenze di Bologna l’alluvionata e capire, ora, quali sono i prossimi passi da compiere. Insieme, per il bene della città. Un dialogo positivo e costruttivo tra il sindaco e il viceministro alle Infrastrutture, da quanto filtra. Lepore, ieri, ha anche scritto alla prima cittadini di Valencia, María José Catalá, per esprimere solidarietà alla popolazione alluvionata e offrire massima disponibilità su quello che ci sarà da fare. Bignami, invece, in città ha fatto il punto assieme ai tecnici del ministero anche con chi gestisce i Canali di Bologna, per uno scambio di informazioni e per capire, anche dal punto di vista del consorzio, cosa sia successo esattamente durante il disastro.
Disastro che, al di là degli episodi di Valencia, continua a far parlare di sé sotto le Torri. E se tra l’amministrazione e il governo sembra prendere sempre più piede il tema della cooperazione, il deputato piddì Andrea De Maria è invece tornato sul tema dei fondi arrivati dall’Esecutivo per far fronte allo stato di emergenza: "I 15 milioni stanziati dal governo sono chiaramente del tutto insufficienti – puntualizza De Maria –. Come preoccupa la mancanza di risorse per la manutenzione del territorio nella legge di Bilancio. Mi appello ai parlamentari di tutte le forze politiche eletti in Emilia-Romagna: facciamo sentire insieme la nostra voce e la nostra iniziativa istituzionale. Chiediamo al governo di stanziare le risorse finanziarie che servono. È la nostra responsabilità verso i cittadini".
Al deputato dem replica Marco Lisei, senatore meloniano: "A proposito dell’ennesima, pretestuosa e polemica lamentela circa lo stanziamento dei primi 15 milioni, rileviamo come il Pd ormai si sia trasformato in un disco rotto: qualsiasi cifra metta a disposizione il governo hanno già la velina per dire che i soldi sono pochi. Con questo atteggiamento non stanno facendo il bene dei cittadini, ma si stanno solo ricoprendo di ridicolo".
A San Lazzaro intanto non si ferma la conta dei danni, che ha già superato un milione di euro. Il bilancio tuttavia è provvisorio perché in alcune zone, come al Farneto, la macchina dei soccorsi è ancora attiva. Finora il Comune ha speso 600.000 euro per far fronte all’emergenza. L’alluvione ha coinvolto più di 800 residenti, con 19 ordinanze emanate ai fini della sicurezza pubblica e tre per l’evacuazione delle case vicine ai corsi d’acqua. Quattro i messaggi d’emergenza inviati attraverso il servizio ‘Alter System’, che ha raggiunto 19.000 persone.