"Occupare un cantiere" come quello delle scuole Besta "e fermarlo è un reato anche molto grave e non si può fare finta che questo non stia accadendo da mesi. Dispiace sempre quando si arriva a dei momenti di tensione, ma non siamo di fronte ad una situazione ordinaria e normale".
Il sindaco Matteo Lepore condanna la ’resistenza’ di attivisti, ambientalisti e cittadini in presidio al parco Don Bosco interessato dal cantiere del tram e da quello della nuova scuola. Una protesta contro l’abbattimento degli alberi nel terrapieno della vicina Viale Aldo Moro per fare spazio alla nuova pista ciclabile che ha portato scontri con le forze dell’ordine e diverse persone ferite da ambo le parti. Il primo cittadino, comunque, tira dritto: "È nostro interesse che il cantiere vada avanti, quindi, purtroppo, penso che chi decide di bloccare un’opera pubblica si debba anche assumere la responsabilità di quello che fa. Le forze dell’ordine lavorano perché l’opera proceda e per tutelare gli operai e l’azienda".
Difende i lavori del tram l’assessora alla Nuova Mobilità, Valentina Orioli: "Non tagliamo gli alberi a cuor leggero, tant’è che in ogni fase del progetto i nostri agronomi hanno studiato le condizioni delle piante, valutando se c’era la possibilità di risparmiarle". A questo proposito, Orioli fa un bilancio nel tratto del cantiere della linea rossa della zona, tra la rotonda Garavaglia e via Serena, e risponde anche a chi, nel comitato Besta, sottolinea come anche le piante ’salvabili’ sono poi state sacrificate. "Il progetto – la sintesi dell’assessora – prevedeva 59 alberi da abbattere, dei quali 45 con un diametro inferiore ai 20 centimetri. Dopo le verifiche degli esperti, abbiamo deciso di salvaguardarne 13, arrivando, quindi, a tagliarne in tutto 46. E, di questi, 18 sono molto piccoli, praticamente dei cespugli".
Insomma, la linea del Comune è chiara: "Facciamo tutto il possibile per salvare le piante. Basti vedere l’albero puntellato in viale Repubblica: dovrebbe essere abbattuto, ma eviteremo di procedere". Per quanto riguarda la ciclabile, Orioli replica agli attivisti che chiedono di limitarla all’interno del parco: "Non si possono adottare soluzioni diverse in ogni tratto del cantiere. E, comunque, anche una ciclabile dentro al Don Bosco non avrebbe avuto un minore impatto sugli alberi". Tradotto: anche con questa soluzione, le piante sarebbero state comunque abbattute.
Rosalba Carbutti