GABRIELE MIGNARDI
Cronaca

L’epopea delle cartiere raccontata in un libro

Dalla nascita nel 1873 agli ultimi anni di attività nel terzo millennio. Il testo, con centinaia di immagini, ricostruisce la storia delle due fabbriche.

L’epopea delle cartiere raccontata in un libro

Storia di una fabbrica che fece un paese. La cartiera del Maglio di Sasso è chiusa da 15 anni, ma il complesso industriale intorno al quale è cresciuto Borgonuovo compie 150 anni. Così tra Sasso Marconi e Vignola si svolgono iniziative di salvaguardia della memoria di uomini, lavoro e di stabilimenti che hanno lasciato un marchio secolare sul territorio e sulle famiglie che lo abitano.

Dopo mostre, interviste, raccolte di documenti e testimonianze, oggi alle 16, nel Centro sociale di Borgonuovo, l’associazione Progetto 10 righe con la Mezaluna di Vignola presenta un libro che, con gli scritti di Pierluigi Albertini, Giorgio Bellucci, Romana Coriambi, Alessandro Michelini, Luigi Ropa Esposti e Maurizio Simonini e l’apporto di centinaia di immagini, ricostruisce la storia e il destino comune della prima cartiera, quella del Maglio, e della sua sorella minore di Brodano.

Entrambe nate non a caso a ridosso dei corsi d’acqua che dal Reno e dal Panaro traevano l’energia idraulica dai paesi e dalle campagne circostanti. Indimenticabili le grandi quantità di stracci e canapa che sono state la materia prima per la produzione di carta di ogni tipologia e consistenza, dalla carta ‘Bibbia’ prediletta da Carducci alla carta per sigarette esportata in tutto il mondo. Quello che ancora oggi è la fabbrica più imponente di Sasso, che nel dopoguerra dava lavoro a 650 dipendenti, iniziò la sua attività nel 1873 su iniziativa del Conte Marescalchi dove già c’era un antico maglio da rame. Utilizzava come materia prima la canapa, poi gli stracci e dal 1956 la cellulosa.

"A Sasso, lavorare in cartiera era motivo di orgoglio e di sicurezza economica – racconta Giorgio Bellucci, imprenditore con la passione della storia locale, curatore e promotore dell’opera –. Per decenni è stata l’unica grande e moderna fabbrica della vallata del Reno, volano di sviluppo di tutto il territorio. Cesare Ruggeri fu poi uno dei primi in Italia adiscrivere i suoi lavoratori all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e a iniziare a costruire il sistema-Paese di contorno che comprende le case operaie, la scuola, la mensa, lo spaccio, la biblioteca. Tutte cose che raccontiamo nel libro anche grazie alle testimonianze degli operai ancora in vita e ai materiali raccolti negli anni".

Di questo libro patrocinato dal Ministero della cultura e sostenuto dalle aziende che stanno intorno alla ciminiera della cartiera, domani parleranno Roberto Parmeggiani, Anna Paragliola, Maria Giovanna Trenti, Marilena Fabbri, Pierluigi Albertini e Luigi Ropa Esposti.