GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

L’epopea dei bus made in Bologna. Blitz della nuova proprietà. I sindacati: "Trasloco già in atto"

"Nonostante gli impegni presi con il ministero, stanno portando tutti i materiali in Campania". Proclamate 16 ore di sciopero. Sullo sfondo c’è il trasferimento coatto di 77 lavoratori .

Manifestazione di protesta dei dipendenti dell’ex Breda Menarini

Manifestazione di protesta dei dipendenti dell’ex Breda Menarini

"La proprietà tira dritto e sta procedendo a spostare a Flumeri (in provincia di Avellino, ndr) i materiali necessari alla produzione". Torna la preoccupazione tra i sindacati sulla vicenda di Industria Italiana Autobus, dopo la segnalazione che si stanno già spostando nel sito campano della Seri i materiali necessari alla produzione. L’assemblea dei lavoratori, intanto, si è riunita martedì e ha votato all’unanimità un pacchetto di sedici ore di sciopero, di cui otto da fare entro il 3 settembre, data in concomitanza con l’incontro, forse risolutivo, al ministero delle Imprese e del Made in Italy chiesto dagli stessi sindacati. L’esito della riunione è la reazione alla comunicazione del 2 agosto del trasferimento di 77 lavoratori e lavoratrici nello stesso stabilimento di Flumeri. Il dietrofront a tempo di record sul trasferimento dei 77 lavoratori, arrivato lo stesso giorno, non ha placato e fermato i sindacati. Infatti, il trasferimento collettivo dei 77 lavoratori sarebbe dovuto avvenire dal 16 settembre. Ma, lo stop del Mimit alla vertenza di Seri, ha rimandato tutti i discorsi a dopo le ferie e, quindi, a martedì 3 settembre. In quel momento i sindacati incontreranno il ministro Urso e con lui dialogheranno insieme anche ai rappresentanti di Seri.

Invece, nell’atto approvato martedì 27, che come detto arriva a pochi giorni dall’incontro al Mimit, si legge che secondo Fim, Fiom e Uilm, in ballo c’è "una procedura di licenziamento collettivo operata, tra l’altro, in completa dissonanza con le finalità con cui il ministero ha giustificato l’operazione di vendita al gruppo Seri".

Motivazioni che sono scritte in un comunicato di Invitalia e Leonardo in seguito alla vendita di Iia a Seri, datato 19 giugno 2024. "In un precedente incontro con le parti sociali, era stato richiesto un supplemento di analisi volto a verificare la possibilità di una integrazione del piano industriale di Seri Industrial con quello di un’altra cordata di imprenditori bolognesi. Questi ultimi hanno fatto pervenire un’offerta sostitutiva non integrativa e che si è inoltre rivelata economicamente più onerosa".

Secondo le tre sigle, dunque, deve essere "chiaro e inequivocabile l’impegno a garantire lo sviluppo e la continuità occupazione su entrambi gli stabilimenti, quello emiliano e quello campano". Con l’obiettivo, per il 3 settembre, di chiarire una volta per tutte "che il piano industriale del gruppo Seri possa determinare lo sviluppo dell’azienda, che sia in linea con le rassicurazioni e le promesse del ministero e, soprattutto, che sia in grado di garantire la continuità occupazione generale".