L’ensemble Flos Musicae presenta un concerto capace di mettere insieme gli esiti di una raffinata ricerca musicologica con la popolarità dei più celebri canti natalizi, dove ’Stille Nacht’ e ’Le cantique de Noël’ saranno affiancati dalla sacra rappresentazione medievale ’Officium stellae’ e, sul lato cronologico opposto, da ’Tierkreis’ (1975) di Kerlheinz Stockhausen.
Il debutto è fissato questa sera, ore 20.30, nella Cappella dei Padri Dehoniani (via Sante Vincenzi 45); replica – in forma ridotta – domani alle 16 nel Castello di Mongiorgio, fra visite guidate allo storico luogo e degustazioni enogastronomiche; infine domenica, ore 16, nella pieve romanica di Sala Bolognese. È il suo direttore, Giorgio Musolesi, a spiegare cos’è Flos Musicae e come è nato l’ensemble.
"Siamo nati nel 2018, quando eravamo studenti del Conservatorio Martini. Ora molti di noi non abitano più in città e ci ritroviamo quando c’è un’occasione specifica, tenendo comunque in piedi una attività consistente. Siamo un gruppo di professionisti a numero variabile (fra 8 e 16 elementi) e cerchiamo di proporre programmi il più possibile insoliti e variegati, così da offrire al pubblico del territorio brani che difficilmente ascolterebbero, con una particolare attenzione anche alla musica classica contemporanea".
Per questo programma cosa avete pensato?
"Saremo una decina, tutti cantori e strumentisti insieme. Il fortunatissimo – all’epoca – ’Officium stellae’, ispirato alla stella dei Re Magi, verrà presentato per la prima volta in tempi moderni, nella speciale versione tramandataci da un manoscritto in notazione quadrata del XIII secolo, collegato alla cattedrale di Rouen. Non sarà una rappresentazione, ma un’esecuzione concertistica, supportata però da una voce recitante che aiuterà l’ascolto con una parafrasi del testo latino e la traduzione delle rubriche sceniche. Seguiranno 11 brani natalizi della tradizione europea riferibili a diverse epoche (dal Rinascimento ai giorni nostri), scelti per continuità con quanto precede volendo rappresentare tutte le nazioni in cui si conserva oggi un manoscritto medievale dell’Officium stellae".
E dalla stella dei Re Magi il programma arriva infine alle 12 costellazioni dello Zodiaco che hanno ispirato le 12 melodie di ’Tierkreis’ composte da Stockhausen. "Non è stata una scelta casuale – precisa ancora Musolesi –: tradizione vuole che i Magi siano sepolti nel duomo di Colonia, città dove Stockhausen ha insegnato composizione per anni e dove, dal 2009, le campane del Municipio intonano a mezzogiorno le melodie del suo ’Tierkreis’, mutevoli secondo il periodo dell’anno. Un concerto, dunque, dove c’è di tutto, ma rivolto a tutti; in particolare a quanti sono interessati a confrontarsi con qualcosa di atipico, per celebrare l’Epifania in un modo molto originale".
Marco Beghelli