PAOLO ROSATO
Cronaca

Le stragi nazifasciste. Si riapre il capitolo indennizzi. La legge c’è, ma è tutto fermo

Interrogazione di De Maria. Perché il fondo del 2022 diventi operativo servono i decreti attuativi. Pressing sul ministero dell’Economia all’indomani dell’ottantesimo anniversario di Marzabotto.

Mattarella e Steinmeier a Marzabotto

Mattarella e Steinmeier a Marzabotto

Si riapre il fronte dei risarcimenti per le vittime delle stragi nazifasciste, dopo la commemorazione di domenica degli 80 anni dell’eccidio di Monte Sole. Il merito è del deputato Andrea De Maria, che ieri ha annunciato un’interrogazione parlamentare per ridare fiato a un’iniziativa legislativa che regolava le modalità di erogazione di questi ristori. E che è rimasta lettera morta. Per il riferimento normativo bisogna andare all’articolo 43 del decreto legge 30 aprile 2022, n. 36, che ha istituito il Fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità per la lesione di diritti inviolabili della persona, compiuti sul territorio italiano o comunque in danno di cittadini italiani dalle forze del Terzo Reich nel periodo tra il primo settembre 1939 e l’8 maggio 1945. "Le modalità di erogazione sono state disciplinate dal decreto del 28 giugno 2023 del ministro dell’Economia e delle Finanze – ha dichiarato ieri De Maria –. A oggi però nessun ristoro è stato erogato. Presenterò una interrogazione parlamentare per chiedere al ministero dell’Economia e delle Finanze di procedere in modo tempestivo all’erogazione dei ristori a valere sul fondo, in favore di coloro che abbiano titolo a ottenerli e abbiano presentato regolare domanda a tal fine. Si tratta – ha continuato De Maria – di un dovere morale verso le vittime della barbarie nazifascista".

Mancano quindi i decreti attuativi e altri passaggi burocratici, non pochi, per vedere arrivare quei fondi. Una partita sulla quale aspetta novità anche Gianluca Luccarini, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime delle stragi nazifasciste a Marzabotto, Monzuno e Grizzana. "Abbiamo già intrapreso la strada delle domande e delle azioni legali per poter arrivare a quel Fondo – ha spiegato Luccarini –. Nessuno sa perché è fermo, evidentemente ora tocca al ministero dell’Economia dover dare le linee guida. Accogliamo per cui con grande favore l’iniziativa di Andrea De Maria, ben venga che ci sia un altro esponente politico che voglia fare chiarezza". Per Luccarini non c’è il tema di un ostruzionismo politico. "No, è più un problema burocratico, anche i risarcimenti annunciati nel Dopoguerra ci misero anni ad arrivare. Per cui vedremo se ci sarà un’accelerata". Poi, nel caso, gli avvocati dello Stato dovranno interloquire con chi ha fatto domanda.