ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Le sfide Cisl del 2025: "Sicurezza sul lavoro e casa. Serve la pace sociale"

Il segretario metropolitano Bassani: "No al buonismo incondizionato. Si trovino soluzioni insieme, sul modello del patto repubblicano sull’alluvione". E su Lepore: "Bene lanciare intese, ma a volte sono state a fisarmonica".

Il presidio della Cisl dopo la tragedia di Suviana

Il presidio della Cisl dopo la tragedia di Suviana

Sicurezza sul lavoro, emergenza casa e incremento della cassa integrazione che svela la crisi del settore automotive e manufatturiero. Enrico Bassani, segretario metropolitano della Cisl, non ha dubbi sulle sfide per il 2025: "Su questi temi il sindacato da solo non basta. Dobbiamo lavorare insieme, uniti, con istituzioni e soggetti sociali".

Punta a un 2025 di pace sociale?

"Questo non significa un buonismo incondizionato, ma vorrei che nel nuovo anno nel nostro territorio si avviasse un dialogo sociale, magari stringendo patti su alcuni punti. E da queste intese iniziare a costruire insieme".

Propone una sorta di patto repubblicano come per l’alluvione?

"L’idea è questa. Non significa non scontrarsi, ma arrivare alla fine a trovare una quadra".

Facendo un bilancio sul 2024 crede che a Bologna si sia andati in questa direzione?

"Pensando all’amministrazione, bene lanciare i patti. Ma a volte, diciamo così, sono stati un po’ a fisarmonica. Non dimentichiamo che sulla sicurezza sul lavoro, sulla casa e sulla nostra manifattura ci giochiamo il futuro del nostro territorio".

Che voto dà all’amministrazione Lepore? I cantieri restano il tema caldo...

"Il mio mestiere è il sindacalista, non voglio entrare nella discussione politica. Sui cantieri auspicavamo un nuovo tavolo sui tempi della città, ma alla fine non si è fatto. Peccato: un’occasione persa".

L’anno scorso indicava tra le priorità la sicurezza sul lavoro, ma il nostro territorio è stato segnato da due tragedie: il disastro della Toyota Handling e quello della centrale Suviana. Che cosa è mancato?

"È difficile trovare un filo unico che lega queste tragedie, penso anche all’operaio travolto sui binari a San Giorgio di Piano. Ci sono casi legati al mondo del subappalto, non sindacalizzato, ma anche altri relativi a grosse realtà, dove il sindacato è molto attivo. Proprio per questo non bastiamo noi, ma dobbiamo pensare davvero a livello locale che cosa mettere in campo. Abbiamo fatto tavoli e protocolli, ora dobbiamo passare alla fase operativa. Certo, la formazione è uno strumento irrinunciabile, ma dobbiamo pensare anche ad altro, facendo un ragionamento a 360 gradi anche sulle violenze sul lavoro. Sia di genere, sia i casi di aggressione negli ospedali, sui treni etc...".

C’è poi il tema della casa...

"È la seconda priorità. Bologna è ancora attraente, ma mancano gli alloggi e il costo della vita è altissimo. Bene, quindi, la nuova agenzia per l’abitare voluta dal Comune, ora bisogna darne operatività. Non c’è più tempo. A fronte di 9mila alloggi sfitti, va allargato lo sguardo. Non solo su Bologna, ma sulla città metropolitana per garantire nuove opportunità abitative e lavorative".

Aumentare i salari è una soluzione?

"Purtroppo i rinnovi contrattuali non bastano se non aggrediamo l’aumento del costo della vita".

C’è un’altra questione ’calda’: la crisi dell’automotive...

"Il nostro territorio, dove packaging e automotive sono protagonisti, vede un aumento delle ore di cassa integrazione dall’estate scorsa. Pensando all’auto, ci sono nuvole pesanti che vengono dalla Germania. Per questo, serve quel dialogo sociale di cui parlavo. Da soli non ci bastiamo, dobbiamo muoverci uniti".

Tornerà l’unità sindacale con Cgil e Uil?

"Sono diversi i rinnovi contrattuali nazionali che abbiamo firmato insieme. Questo significa che se affrontiamo i temi senza sovrastrutture ideologiche la quadra si può trovare".