FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Le scatole nere di Suviana: dall’analisi delle ‘Scada’ attese le prime verità

Lo studio in vista del giuramento del super pool di consulenti della Procura. Il cardinale Zuppi nella messa: "Questa è una ferita che sanguina ancora"

Bologna, 1° maggio 2024 – Ora tocca alle ’scatole nere’. Il giuramento dei quattro super esperti incaricati dalla Procura di eseguire gli accertamenti tecnici per far luce sulla strage di Suviana, la tragica esplosione all’interno della centrale idroelettrica di Enel Green Power a Bargi di Camugnano in cui hanno perso la vita sette lavoratori, sarà venerdì.

Le scatole nere di Suviana. Dall’analisi delle 'Scada’ attese le prime verità
Le scatole nere di Suviana. Dall’analisi delle 'Scada’ attese le prime verità

Il procedimento aperto dai pm Flavio Lazzarini e Michela Guidi, con il procuratore capo Giuseppe Amato, per disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose, resta però a carico di ignoti. Scelta che potrebbe apparire insolita: in casi analoghi, la prassi era stata di procedere in parallelo con incarico ai tecnici e iscrizioni degli indagati, per permettere loro di partecipare alle attività non ripetibili con consulenti propri.

Ecco il punto: se al via ai lavori del pool gli accertamenti saranno ritenuti non ripetibili, servirà la premessa di farlo agire solo previo la produzione di copie forensi che cristallizzino l’originale, così da consentirne l’analisi successiva a eventuali parti arrivate in un secondo momento.

L’ago della bilancia sono per questo le cosiddette ’scatole nere’ della centrale, le ’Scada’ collegate a turbine e alternatori su cui si stavano effettuando i collaudi. Ebbene, se non sarà possibile analizzarle senza compromettere o esporre a potenziale alterazione quello che si trova all’interno, l’accertamento potrebbe essere appunto ritenuto irripetibile e quindi inutilizzabile nel processo, nel caso in cui un futuro indagato ne contesti l’impiego. In tal caso, dunque, potrebbero arrivare a breve i primi nomi su cui valutare eventuali responsabilità nella tragedia.

Gli inquirenti intanto continuano a sentire le persone coinvolte nell’accaduto e ad analizzare i documenti disponibili. L’obiettivo resta chiarire con certezza cosa sia andato storto quel tragico 9 aprile, e individuare eventuali responsabilità penali. Il secondo incarico dei quattro ingegneri del pool sarà eseguire il sopralluogo sul luogo della strage, non appena verrà svuotata dall’acqua che l’invade.

Venerdì, al giuramento, presenzieranno anche consulenti di alcune parti offese, ossia le famiglie delle vittime (tra cui quella di Alessandro D’Andrea, con l’avvocato Gabriele Bordoni) e i lavoratori feriti: potranno partecipare agli accertamenti.

In occasione del 1° maggio, poi, a ricordare la tragedia nell’omelia della messa con sindacati, enti e associazioni del mondo del lavoro è il cardinale Zuppi: "La tragedia di Suviana è una ferita ancora aperta e sanguinante. Bisogna capire le cause, perché non avvenga più". Poi: "Ci sono ancora troppe morti di lavoro e sul lavoro. Meritano una comunità unita nella lotta all’insicurezza. A volte non si ottemperano le norme e si evitano i controlli, ma si mette pure mano ai meccanismi che li favoriscono".